“Le donne nelle professioni sanitarie, nel nostro paese, sono la maggioranza sia in ambito ospedaliero che in quello della medicina generale, hanno bisogno, già dalla prossima legge di bilancio di segnali chiari e di scelte politiche attive che diano risposte ad una realtà lavorativa in continua crescita”.
Così Pina Onotri Segretario Generale dello Smi, Fabiola Fini Vice Presidente FVM e Vice Segretario Nazionale SMI intervenendo alla IV Conferenza Nazionale Anaao Donne.
“Se osserviamo l’ultimo Rapporto sulle donne nel servizio sanitario nazionale del 2021 – hanno sottolineato – cogliamo il dato che il mondo della sanità italiana ha sempre di più una marcata componente femminile. Il 68% circa del personale del Ssn è costituito da donne e guardando al futuro è facile presumerne che gli orizzonti si tingeranno sempre più di rosa. Un dato su tutti: tra i medici under 45, il 63,5% sono donne. La presenza femminile rappresenta la maggioranza dei medici di medicina generale, ma ancora oggi subisce discriminazioni in temi di tutela sul lavoro e anche per quanto riguarda la parità salariale”.
“Auspichiamo con Anaao Donna una forte convergenza, al di là delle sigle sindacali e dei ruoli che ricopriamo, per chiedere al Governo provvedimenti cogenti già nella prossima legge di bilancio che riguardano la conciliazione tra vita privata e lavorativa. Occorre costruire le condizioni affinché si vada verso una intersindacale donna medico che svolga un ruolo prepositivo per le politiche attive per le donne della professione. per un governo della salute a misura di tutti. Facciamolo ora: insieme” concludono.