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Speranza. “Ottimista su vaccinazione Covid di medici e operatori. C’è grande adesione”


18 DIC - Dai primi dati raccolti e arrivati al ministero della Salute, “sembra che il tasso di adesione al vaccino anti-Covid del personale sanitario sia molto incoraggiante. È un fatto importante, perché gli italiani guarderanno la scelta dei medici. Se questi lo faranno, gli italiani avranno più fiducia nei vaccini”.
 
A dirlo il ministro della Salute, Roberto Speranza, parlando in collegamento con il Consiglio nazionale della Fnomceo. Sulla base del piano strategico per la vaccinazione, approvato dal Governo e ieri dalla Conferenza Stato-Regioni, l'Italia ha fatto una “scelta non comune a tutti paesi, di partire con i vaccini a tutto il personale sanitario - ha continuato - Abbiamo messo le Rsa come secondo punto di priorità. Come ho detto qualche giorno fa con il presidente della Fnomceo Anelli, c'è la necessità di tenere alta l'attenzione sui luoghi dove operano i medici”.
 
Ma, “l'impatto sulla popolazione della vaccinazione anti-Covid lo vedremo a primavera inoltrata. Ciò significa che ancora per un tempo significativo dovremo convivere con il virus con l'unica vera arma che abbiamo, che è quella delle misure non farmacologiche. Da qui il mio atteggiamento di prudenza, specialmente nei 15 giorni di Natale per evitare una recreduscenza”, ha aggiunto il ministro, che ha sottolineato come, fino a quando “non saranno vaccinate 10-15 milioni di persone, l'effetto immunologico sarà ancora residuale e quindi per non poche settimane dovremo mantenere un livello attenzione significativo”.
 
Speranza è poi intervenuto sul tema delle risorse per il Recovery Fund. “Sto lavorando in queste ore per far aumentare la cifra data inizialmente di 9 miliardi di euro, che ritengo insufficiente. Tutta l'opinione pubblica capisce che i fondi del Recovery rappresentano un'opportunità straordinaria per mettere mano ai limiti del nostro sistema e disinvestimenti susseguitisi negli anni - ha detto - Abituati a ricevere 1 miliardo l'anno per il Fondo sanitario nazionale, 9 miliardi possono sembrare molti, ma serve sforzo molto più largo”.
 
Da qui a febbraio, “quando si ultimerà il piano da consegnare a Bruxelles - ha aggiunto - dovremo lavorare insieme per ottenere un risultato ancora migliore”.

18 dicembre 2020
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