Fismu: “Accordo è inadeguato alla gravità della situazione”
28 OTT - “Siamo il paese delle montagne – dichiara
Francesco Esposito, segretario nazionale Fismu - che partoriscono solo topolini. Invece di fare una campagna massiccia di prevenzione e test sul territorio con medici, strutture e personale ad hoc, si punta al titolo ad effetto per i giornali, marketing politico, ma di poco o nullo impatto per contenere l’epidemia nel paese. Secondo l’accordo di ieri sera, i medici di famiglia hanno un obbligo che oltretutto nei loro ambulatori non potranno rispettare perché insicuri e inadeguati. Ricordiamo l’80% degli studi dei medici di famiglia è in questa situazione. Nelle realtà di medicina associata, Ucp e Casa della salute, era già previsto fare i tamponi, anzi già si stanno facendo”.
“Ma andiamo al merito - continua Esposito - di cosa stiamo parlando: di fatto di uno/due tamponi di media al giorno da fare in ambulatorio o in una struttura pubblica. Tutto ciò sempre che le regioni siano celeri a mettere a disposizione gli spazi per i test. La soluzione è, e rimane, quella che avanziamo da mesi: potenziare la medicina dei servizi assumendo 10.000 medici precari. Consapevoli del momento difficile che attraversa il paese Fismu ha demandato ad Intesa Sindacale ogni valutazione politica sulla firma dell'accordo”.
28 ottobre 2020
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