Per molte famiglie 200 euro in più per la sanità sono una spesa catastrofica
24 NOV - Andiamoci piano con i ticket. Il loro impiego, soprattutto per persone a basso reddito, è molto delicato. E così non rimborsare ad esempio la Tac per una famiglia con un reddito totale di 1.600-1.800 euro significa metterle in ginocchio economicamente. È questo l’allarme lanciato da Claudio Cricelli dal Congresso nazionale Simg a Firenze.
“Una spesa di 200 euro – ha detto – è una soglia catastrofica per tanti nuclei familiari di dipendenti o pensionati che non superano 1.800 euro al mese. La goccia che farebbe traboccare il vaso e che li costringerebbe, qualora venisse inserito il ticket, a rinunciare alla prestazione sanitaria. E parliamo di esami che possono arrivare a costare poche centinaia di euro”.
Per Cricelli, alla luce degli attuali scenari economici che mettono pesantemente in crisi le famiglie italiane “togliere o aggiungere un servizio o una prestazione non è affatto indifferente”. I medici di famiglia, non possono non tenere conto delle difficoltà dei propri pazienti. La questione dei ticket va quindi valutata con grande attenzione. Per Cricelli, non si può pensare a compartecipazioni che non tengano in considerazione il reddito. Ma, soprattutto occorre combattere concretamente l’evasione fiscale, colpendo i falsi poveri che i ticket alla fine non lo pagano mai.
24 novembre 2011
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