Question time/5. Speranza smentisce la bozza di riforma del Dm 70 e promette confronto per nuovo testo
Il ministro della Salute prende formalmente le distanze dalla bozza di riforma del DM 70 anticipata nei giorni scorsi da Quotidiano Sanità e sulla quale si era aperto un vivace confronto. Lo fa rispondendo a Bagnasco di Forza Italia, al question time di oggi pomeriggio dove è stato citato proprio il nostro giornale: "Voglio dire con assoluta fermezza, che il brogliaccio a cui si è fatto riferimento non è un documento che è mai passato dalla mia scrivania e quindi non ha alcun elemento di ufficialità. Sarò pronto a un confronto con i soggetti sociali, con gli ordini professionali, chiaramente con le regioni, per arrivare, come da impegni, anche ad una riforma del DM 70".
10 NOV - "Ora, insieme alle nuove risorse dovremo mettere in campo alcune riforme e non vi è alcun dubbio che la riforma prioritaria per me è la riforma del territorio, dell'assistenza territoriale, quella che volgarmente viene chiamata DM 71. Ci siamo impegnati, d'intesa con le regioni, anche a lavorare sul DM 70, ma voglio dire, con assoluta fermezza, che il brogliaccio a cui si è fatto riferimento non è un documento che è mai passato dalla mia scrivania e quindi non ha alcun elemento di ufficialità. Io sarò pronto a un confronto con i soggetti sociali, con gli ordini professionali, chiaramente con le regioni, che sono parte rilevante dell'organizzazione sanitaria nel nostro Paese, per arrivare, come da impegni, anche ad una riforma del DM 70”.
Così il ministro della Salute,
Roberto Speranza, rispondendo in aula alla Camera
all'interrogazione sul tema presentata da
Roberto Bagnasco (FI) che cita il nostro giornale nella sua interrogazione.
Il riferimento del Ministro nella sua risposta è infatti proprio alla bozza di riforma del DM 70 che, come ha ricordato Bagnasco,
Quotidiano Sanità ha anticipato nelle settimane scorse, dopo avere ovviamente verificato l'autenticità "tecnica" del documento. Prendiamo atto delle parole del ministro e che quel testo è ora smentito di ufficialità e definito un semplice "brogliaccio". Prendiamo anche atto dell'impegno del ministro a rimettere comunque mano sul DM 70 previa un confronto con tutte le parti interessate.
Ma ecco la risposta integrale di Speranza. Ringrazio gli interroganti, per porre un tema serio e per offrirmi la possibilità di un chiarimento.
Prima questione: abbiamo finalmente tante più risorse per il nostro Servizio sanitario nazionale. Poco più di due anni fa io sono diventato Ministro, nel settembre del 2019 avevamo 114 miliardi di euro sul Fondo sanitario nazionale, con questa legge di bilancio arriviamo a 124 miliardi e ci impegniamo ad arrivare a 128 nel 2024. Non si era mai visto, in un tempo così breve, un salto di risorse così significativo. E oltre ai soldi del Fondo sanitario nazionale, ci sono chiaramente 20 miliardi del PNRR.
Ora, insieme alle nuove risorse dovremo mettere in campo alcune riforme e non vi è alcun dubbio che la riforma prioritaria per me è la riforma del territorio, dell'assistenza territoriale, quella che volgarmente viene chiamata “DM 71”. Ci siamo impegnati, d'intesa con le regioni, anche a lavorare sul “DM 70”, ma voglio dire, con assoluta fermezza, che il brogliaccio a cui si è fatto riferimento non è un documento che è mai passato dalla mia scrivania e quindi non ha alcun elemento di ufficialità. Io sarò pronto a un confronto con i soggetti sociali, con gli ordini professionali, chiaramente con le regioni, che sono parte rilevante dell'organizzazione sanitaria nel nostro Paese, per arrivare, come da impegni, anche ad una riforma del “DM 70”.
Una cosa è certa, in conclusione: non è questa la fase dei tagli e non è questa la fase della riduzione dei servizi. I numeri sono chiari e la lezione di questi mesi ci dice che i servizi vanno rafforzati e che il Servizio sanitario nazionale, nel suo complesso, è la nostra pietra più preziosa e deve ricevere il massimo sostegno da parte delle nostre istituzioni, come stiamo facendo anche in questa legge di bilancio.
La replica di Roberto Novelli (FI). Grazie, onorevole Ministro. La risposta è una risposta che ci aspettavamo. Siamo certi che si andrà in questa direzione, però quello che vorrei dirle è questo: nella riorganizzazione della sanità territoriale, vista anche l'autonomia regionale nell'organizzazione del Sistema sanitario nazionale, bisogna prestare molta attenzione, perché in diverse regioni i punti di primo intervento - che, come sappiamo, sono postazioni territoriali della rete di emergenza e urgenza dedicate al primo intervento - sono stati chiusi e probabilmente non verranno riaperti, anche a causa della carenza dei medici; e soprattutto non verranno riaperti perché i corsi per attivare la procedura per i medici dell'emergenza territoriale molto spesso non si sono attuati e non verranno attivati.
Insomma, quello che voglio e che vogliamo dirle, signor Ministro, è: attenzione, potenziando l'assistenza territoriale, stiamo attenti alla prima risposta per fornire una sanità di primo livello di prossimità, e di questa sanità di primo livello di prossimità fanno parte i punti di primo intervento, anche perché sappiamo bene che, molto spesso, quando un cittadino non trova la risposta in un punto di primo intervento, che non è in un ospedale, ma è in una struttura sanitaria esterna, si rivolge al pronto soccorso, intasandolo e creando problemi di sovraffollamento per patologie o per condizioni che il pronto soccorso non dovrebbe prendere in considerazione.
E tutto questo, in conclusione, anche perché la risposta della medicina generale, purtroppo, molto spesso, non è sufficientemente reattiva anche a causa degli orari e allo stesso tempo - e qui concludo - i medici di continuità territoriale sono in estrema carenza, e quindi anche questo è un aspetto che va tenuto in considerazione.
10 novembre 2021
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