Vaccino Covid. Brusca frenata per la campagna. Pfizer annuncia altre riduzioni delle consegne. Arcuri: “Mancano 54 mila dosi per il richiamo. Nei prossimi giorni azioni legali contro azienda”
di Luciano Fassari
L’azienda dopo la decisione di ridurre del 29% le dosi per questa settimana ha comunicato al commissario ulteriori riduzioni per le prossime settimane. “La tutela della salute dei cittadini italiani non è una questione negoziabile. Pronti ad “intraprendere aziolni legali a tutela dei cittadini italiani e della loro salute in tutte le sedi, civili e penali, in cui ciò sarà possibile”. Bonaccini: “Al fianco del Governo e del Commissario per tutte le azioni che si vorranno intraprendere”
20 GEN - La campagna vaccinale anti Covid rischia una brusca frenata e, soprattutto, ad oggi secondo i calcoli mancano 54 mila dosi per i richiami. La doccia fredda è arrivata ieri sera durante l’incontro tra il commissario per l’Emergenza
Domenico Arcuri, il Ministro per la Salute,
Roberto Speranza, il Ministro per gli Affari regionali,
Francesco Boccia e i presidenti di Regione al termine del quale si è deciso di tentare le vie legali contro l’azienda farmaceutica.
Durante l’incontro il commissario ha infatti annunciato che oltre alla riduzione del 29% delle dosi operato da Pfizer negli scori giorni “secondo una logica né anticipata né condivisa con il Commissario né con le Regioni” l’azienda ha comunicato che vi saranno riduzioni anche per le prossime 3 settimane e solo da metà febbraio vi sarà un rafforzamento della distribuzione. Un problema a due facce perché oltre praticamente a stoppare la campagna che già negli ultimi giorni ha subito una battuta d'arresto è a rischio il richiamo per molte persone con il pericolo di vanificare l’effetto del vaccino.
“Qualora tutte le regioni somministrassero tutte le dosi disponibili – ha sottolineato Arcuri nella riunione - nella settimana precedente (116.154 al giorno in Italia) con il solo magazzino residuo (30% pari a 119.340) nonché con le dosi ipotizzate in consegna da Pfizer, non ci sarebbero tutte le dosi necessarie per i richiami (628.541) considerando il numero di vaccinati dei 21 giorni precedenti. Sarà quindi necessario utilizzare le scorte di magazzino (136.539) e comunque mancherebbero 54.071 dosi per il richiamo”.
Dalla struttura commissariale denunciano che inoltre “Pfizer ha unilateralmente e senza preavviso deciso come distribuire le minori dosi tra i singoli punti di somministrazione producendo un’ulteriore asimettria tra le Regioni”. E per questo molto probabilmente il commissario rimodulerà in modo equo le riduzioni tra le Regioni.
In questo senso il commissario ha precisato che “gli impegni contrattuali prevedono per il nostro Paese 8.635.154 dosi entro il 31 marzo nonché una quota delle 6.642.991 dosi di cui al Vaccine Order Form aggiuntivo. Al momento ai sensi della pianificazione ricevuta da Pfizer, al 15 febbraio risulterebbe una consegna all’Italia di 3.885.570 dosi pari al 45% dell’ordine iniziale e ad una percentuale sensibilmente inferiore considerando l’ordine aggiuntivo. Ciò ammesso che, come non è mai accaduto dall’inizio dell’esecuzione del contratto vengano rispettati gli impegni comunicati”.
Per questo motivo la struttura commissariale ha raccolto tutte le informazioni nell’ambito di un dossier che ha condiviso con l’Avvocatura Generale dello Stato per valutare i diversi profili di responsabilità in caso di inadempienza e le possibili azioni da intraprendere a tutela degli interessi del Paese e dei cittadini.
“Ho ricevuto una unanime solidarietà da parte di tutti i presidenti delle regioni e delle province autonome del nostro paese nel corso della riunione appena conclusa alla presenza dei ministri Speranza e Boccia – ha dichiarato il Commissario Arcuri - La tutela della salute dei cittadini italiani non è una questione negoziabile. La campagna vaccinale non può essere rallentata, tantomeno per le somministrazioni delle seconde dosi ai tanti italiani a cui è stata già somministrata la prima”.
“Purtroppo l’esito delle interlocuzioni anche odierne con Pfizer non ha sortito gli effetti che auspicavamo. Infatti l’azienda – ha aggiunto il Commissario straordinario - ci ha comunicato che anche nel corso della prossima settimana non solo non verranno consegnate in Italia le dosi che sono state unilateralmente e senza preavviso non consegnate in questa settimana, pari al 29%, ma ci sarà una pur lieve ulteriore riduzione delle consegne. Di conseguenza si è discusso quali azioni intraprendere a tutela dei cittadini italiani e della loro salute in tutte le sedi, civili e penali, in cui ciò sarà possibile. Si è unanimemente deciso che tali azioni verranno intraprese a partire dai prossimi giorni in un quadro unitario”.
“Al fianco del Governo e del Commissario per tutte le azioni che si vorranno intraprendere allo scopo di tutelare il diritto alla salute dei cittadini italiani, rispetto ai tagli effettuati dall’azienda Pfizer nella distribuzione dei vaccini, che hanno colpito duramente la campagna vaccinale del nostro Paese ed in particolare alcune Regioni”, ha dichiarato il Presidente
Stefano Bonaccini al termine del confronto odierno con il Governo.
“Il sistema sanitario reagirà nelle prossime ore grazie anche ad un accordo di solidarietà fra le Regioni, almeno per calmierare alcune sperequazioni, e puntando sulla somministrazione delle seconde dosi, ma occorre – ha concluso Bonaccini - un’azione corale per tutelare nel migliore dei modi il nostro Paese per avere la quantità di vaccini che ci spetta”.
Luciano Fassari
20 gennaio 2021
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