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Medicina territoriale. “Farmacisti possono partecipare attivamente alle attività di presa in carico dei pazienti”. Audizione Fofi al Senato


In tal senso, il vicepresidente Luigi D'Ambrosio Lettieri ha proposto un potenziamento del progetto della farmacia dei servizi, la possibilità di distribuire quei farmaci attualmente dispensati direttamente dalle strutture ospedaliere e dalle Asl, la possibilità di eseguire vaccinazioni e di svolgere in farmacia anche attività di primo intervento. Così la Fofi in audizione in Commissione Sanità al Senato. LE PROPOSTE

19 NOV - "Il farmacista, in funzione delle specifiche competenze di cui è in possesso, è oggi in grado di fornire un’assistenza più ampia al paziente e di proporsi come autorevole referente del percorso di cura, in una logica orientata al potenziamento della sanità territoriale e delle prestazioni dei team multidisciplinari di assistenza".
 
Ne è convinta la Fofi che lo scorso 12 novembre è stata audita presso la Commissione Sanità del Senato sul potenziamento e riqualificazione della medicina territoriale nell'epoca post covid.
 
A rappresentare le istante dei farmacisti è stato il vicepresidente Fofi, Luigi D'Ambrosio Lettieri. "Il potenziamento della medicina territoriale, in un’ottica di integrazione dell’assistenza ospedale-territorio, passa attraverso la collaborazione interprofessionale tra i diversi professionisti sanitari che, ciascuno nel proprio ambito di competenza, concorrono alla presa in carico del paziente, al fine di assicurare la miglior aderenza alle terapie dello stesso ed il corretto utilizzo delle risorse destinate al servizio sanitario nella prospettiva di una governance di sistema", ha spiegato il vicepresidente.
 
"Grazie alla diffusione capillare delle farmacie - intese sempre più come presidi socio-sanitari di prossimità - e al rapporto fiduciario che il farmacista riesce ad instaurare con i pazienti, tale professionista è in grado di partecipare attivamente alle attività di presa in carico degli stessi supportando il ruolo della medicina territoriale".
 
"I farmacisti, nei drammatici mesi dell’emergenza pandemica, nel rispetto delle misure di contrasto alla diffusione del contagio (distanziamento, auto-disciplina anti assembramento) - ha aggiunto D'Ambrosio Lettieri - hanno retto continuativamente con esemplare efficienza e competenza l’impatto dell’imponente domanda di una comunità impaurita e angosciata, che ha ricevuto dagli stessi risposte efficaci per l’accesso alle terapie farmacologiche e per fronteggiare, attraverso informazioni e consulenza professionale, le gravi difficoltà di giorni molto complicati". 
 
Queste, infine, le proposte avanzate dalla Fofi per il potenziamento dell'assistenza territoriale:

- potenziamento del progetto della farmacia dei servizi – per il quale la Legge di bilancio 2018 ha destinato 36 milioni da euro – attraverso il finanziamento di nuove specifiche risorse che possano finalmente consentire la sua concreta attuazione;
 
- distribuzione dei farmaci attualmente dispensati direttamente dalle strutture ospedaliere e dalle ASL per il tramite delle farmacie di comunità secondo condizioni, modalità di remunerazione e criteri stabiliti nei vigenti accordi convenzionali locali stipulati con le organizzazioni maggiormente rappresentative delle farmacie; contestuale attuazione di una costante attività di revisione dei PHT, al fine di consentire un trasferimento in distribuzione per conto dei medicinali che, in condizioni di sicurezza, possono essere gestiti direttamente e in modo più efficiente sul territorio;
 
- vaccinazioni eseguite dal farmacista in farmacia con conseguente riduzione dei tempi necessari alla somministrazione del vaccino e garanzia di una più estesa e agevole copertura vaccinale della popolazione, grazie anche alla capillare distribuzione delle farmacie sull'intero territorio nazionale, ivi comprese le aree rurali e periferiche, prevalentemente sguarnite di presidi sanitari;
 
- modifica dell’art. 102 TULS, al fine di consentire ad un professionista sanitario di esercitare contemporaneamente più professioni sanitarie, fatte salve eventuali ipotesi di conflitti di interesse, nonché di permettere l’esercizio in farmacia di altre professioni sanitaria, fermo restando, per quanto riguarda gli esercenti le professioni di medico, odontoiatra e medico veterinario, la previsione che questi ultimi possano svolgere in farmacia la propria attività esclusivamente nell’ambito di campagne informative di educazione sanitaria e attività di prevenzione, nonché di emergenza e pronto soccorso;
 
- introduzione della possibilità per i farmacisti di svolgere in farmacia anche attività di primo intervento, al fine di rendere concreto ed effettivo il percorso di deospedalizzazione promosso dal Ministero della salute, ancora più necessario in un momento di emergenza sanitaria quale quello attuale.

19 novembre 2020
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