Scuola. Conte: “Riaprirà il 14 settembre in sicurezza”. Speranza: “Ricostruire un rapporto organico tra istituti e Ssn”
"I bambini al di sotto dei 6 anni di età non dovranno indossare la mascherina. A misurare le temperature degli studenti saranno le famiglie, così come a verificare la presenza di sintomi riconducibili al Covid", ha spiegato Conte in conferenza stampa, ribadendo poi che le mascherine "verranno distribuite dal governo alle scuole. Ne distribuiremo 11 milioni al giorno gratuitamente". Speranza: "Non lasceremo mai soli nostri insegnanti, presidi e personale scolastico. Quando servirà, sarà l'azienda sanitaria competente a fare valutazioni del caso".
09 SET - "La scuola riapre regolarmente il 14 settembre. L’anno scolastico partirà regolarmente, anche se alcune regioni hanno scelto di posticipare. Ci saranno nuove regole, ma il rientro avverrà in piena sicurezza".
Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi in vista della prossima riapertura delle scuole.
"I bambini al di sotto dei 6 anni di età non dovranno indossare la mascherina. Anche gli studenti che resteranno al banco non dovranno indossare la protezione. A misurare le temperature degli studenti saranno le famiglie, così come a verificare la presenza di sintomi riconducibili al Covid. Se questi dovessero manifestarsi è bene che l'alunno rimanga a casa. Qualora lo studente venisse sorpreso con tali sintomi verranno allertati i genitori. Questi dovranno contattare il medico che insieme con le Asl valuteranno se fare il tampone ed eventualmente disporre la quarantena per l'intera classe", ha proseguit il premier.
Come anticipato in mattinata dalla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, "le mascherine sono distribuite dal governo alle scuole. Sono già partite. Ne distribuiremo 11 milioni al giorno gratuitamente, quindi dovete chiederle ai dirigenti scolastici".
Poi rivolgendosi ai docenti ha detto: "Abbiamo bisogno del vostro impegno per migliorare i ragazzi e la società. Dopo i medici e gli infermieri, i primi in trincea nella fase più acuta dell'emergenza, adesso diventerete voi il punto di riferimento a cui tutta la comunità nazionale guarderà per proteggere i ragazzi ed educarli".
"Tutto passa dalla scuola - ha concluso Conte -. E' una nuova sfida, un impegno di tutti. Il governo c'è: i responsabili degli enti locali ci sono. Siamo tutti coinvolti in questa sfida la vogliamo vincere tutti insieme".
Presente all'incontro anche il ministro della Salute Roberto Speranza che ha ricordato come "chiudere scuole è stata scelta più difficile. Abbiamo molto lavorato in questi mesi in vista della loro riapertura, provando a ricostruire un legame tra scuola e Servizio sanitario nazionale. Le linee guida elaborate e condivise con tutte le Regioni provano a partire esattamente da qui".
"Quando ci sarà un caso positivo a scuola - ha spiegato Speranza - non lasceremo mai soli nostri insegnanti, presidi e personale scolastico. Sarà l'azienda sanitaria competente, in modo particolare il dipartimento di prevenzione dell'Asl, a fare valutazioni del caso e il contact tracing, ad approfondire e a disporre le misure con un utilizzo intelligente dei tamponi. E dove dovesse servire anche della quarantena".
"Il messaggio di fondo è questo: ricostruire un rapporto organico tra il mondo della sanità e quella della scuola. Permettetmi infine - ha concluso - di rivolgere ancora un messaggio di profonda gratitudine per le donne e gli uomini del Ssn che hanno fatto nei mesi più difficili un lavoro straordinario e che oggi sono chiamati a dare una mano anche in un ambito diverso, ossia nella relazione tra Ssn e scuola. Sono convinto che l'Italia saprà farsi trovare pronta anche in questa fase".