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Manovra verso il voto di fiducia


A termine dell’incontro tra Berlusconi e Tremonti, una nota di Palazzo Chigi annuncia l’intenzione del presidente del Consiglio di “orientare il Governo verso la richiesta del voto di fiducia al Parlamento”. Continua intanto in commissione Bilancio la seduta di voto per l’approvazione del testo. Le Regioni restano in attesa di una convocazione da parte di Berlusconi. Errani ribadisce la necessità di "riequilibrare" la manovra.

05 LUG - Si sono incontrati oggi ad Arcore il presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, e il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. E il confronto si è concluso con l’annuncio della volontà di Berlusconi di porre la fiducia sulla finanziaria. Lo dichiara una nota di Palazzo Chigi, in cui si spiega che Berlusconi e Tremonti “hanno preso atto del buon lavoro finora sviluppato in Parlamento ed hanno valutato tutti i miglioramenti proposti e realizzabili, fermo il vincolo dell’invarianza dei saldi. Il Presidente del Consiglio dei Ministri – prosegue la nota -, valutati i tempi per la conversione, considerando che il bene comune non è fatto dalla somma dei pur legittimi interessi particolari, sotto la sua responsabilità e nell’interesse del Paese, ha ritenuto di orientare il Governo verso la richiesta di fiducia al Parlamento”.

Al Senato, intanto, sta andando avanti la seduta della commissione Bilancio per l’approvazione del testo. Ma con molta probabilità i lavori si protrarranno fino a domani, rimandando così a mercoledì l’arrivo del provvedimento in Aula, inizialmente programmato per il pomeriggio di domani, martedì 5 luglio.
Che i tempi della commissione potessero essere più lunghi del previsto se ne era già avuto il sensore nel corso della giornata, ma a causare un ulteriore rallentamento è arrivato in serata anche un black out elettrico che ha costretto a sospendere la seduta per alcuni minuti.

Sul fronte delle Regioni, il presidente della Conferenza Vasco Errani ha ribadito anche oggi la necessità di modificare la manovra per riequilibrarne il peso su tutti e tre i livelli istituzionali, e cioè Stato, Regioni e Comuni. “Siamo pronti ad assumerci in modo equo e proporzionale le nostre responsabilità nell’azione per il controllo della spesa pubblica”, ha affermato Errani sottolineando la disponibilità delle Regioni al confronto. Nei giorni scorsi la Conferenza delle Regioni ha chiesto un incontro urgente con il presidente del Consiglio Berlusconi, ma da parte del premier non è ancora arrivata alcuna convocazione. Il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, si dice comunque “convinto che Berlusconi ci chiamerà entro mercoledì, ci ascolterà e sarà possibile avviare un’altra fase di dialogo”.

 

05 luglio 2010
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