Acqua. Ministero: "Caraffe filtranti, inutili se non dannose”. Norme più rigide
Vendute “senza controllo” e in base a “vecchie disposizioni inadeguate a salvaguardare la salute”. E' quanto si legge nella relazione tecnica del ministero della Salute, che ha concesso sei mesi alle aziende produttrici per adeguarsi e permettere ai cittadini di "acquistare consapevolmente".
26 MAR - Stretta del Ministero della Salute sulle caraffe filtranti. Apparecchiature "senza controllo" vendute sulla base di "vecchie disposizioni", “inadeguate per la salvaguardia della salute”. Capaci addirittura di eliminare “le caratteristiche di potabilità”, migliorando “solo il sapore” dell’acqua. Questa la severa relazione tecnica del Ministero della Salute che ha accompagnato il
decreto sulle “apparecchiature per il trattamento dell'acqua destinata al consumo”.
Sulla base del provvedimento, che riguarderà anche gli impianti fissi per il lavello di case private e ristoranti, le apparecchiature dovranno rispondere a nuovi requisiti di sicurezza dei materiali ed essere accompagnati da dettagliate istruzioni d'uso. Non solo, le aziende produttrici avranno sei mesi per adeguarsi alla nuova normativa e per mettere i cittadini nelle condizioni di potersi informare correttamente in modo da poter fare “scelte di acquisto consapevoli”.
Anzitutto la potabilità. Le caraffe, secondo quanto scritto dagli esperti, non sono in grado di eliminare le sostanze pericolose contenute nell'acqua del rubinetto. “Questi apparecchi hanno l'unico scopo di modificare le proprietà organolettiche (sapore, odore, colore)” dell’acqua. Inoltre, necessitano di continua manutenzione, la cui mancanza “potrebbe addirittura far sì che nel tempo l'acqua in uscita perda le caratteristiche di potabilità”.
Questi apparecchi, infine, modificano l'acqua indistintamente senza dunque tener conto della composizione specifica delle diverse tipologie d’acqua presenti sul territorio.
26 marzo 2012
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