Patto per la Salute. Le Regioni di centrodestra si mettono di traverso e la firma slitta ancora
di L.F.
Dopo l’accordo del 28 novembre tra Mef, Salute e Regioni il documento ancora non è approdato in Stato-Regioni (forse lo farà il 18 dicembre) per la sigla definitiva. E intanto le Regioni a guida centrodestra chiedono ulteriori modifiche, a partire dallo stop allo spoils system per Agenas, Iss e Aifa. Ma non solo
09 DIC - Doveva essere un iter veloce quello che, dopo l’accordo del 28 novembre tra Mef, Salute e Regioni, avrebbe dovuto portare il Patto per la Salute in Conferenza Stato-Regioni per la firma definitiva. Ma proprio quando il traguardo sembrava vicino alcuni ostacoli hanno dilatato i termini. A questo punto, la data più probabile dovrebbe essere quella del 18 dicembre (anche se non è ancora ufficiale, ndr.) quando dovrebbe riunirsi nuovamente la Conferenza e dare il via libera al Patto. Ma i giochi sono ancora aperti.
Ma cos’è che ha rallentato la firma? A quanto si apprende dalle Regioni a guida centrodestra sarebbero arrivate ulteriori osservazioni al testo definitivo del Patto. E ancora, a scatenare le ire delle Regioni anche la volontà del Ministro della Salute,
Roberto Speranza di procedere allo spoils system, dopo Aifa, anche per
Agenas.
Ma non solo spoils system, le Regioni chiedono anche di specificare meglio le norme per le assunzioni tra cui il coinvolgimento degli specializzandi nelle corsie degli ospedali, a partire dal secondo anno e con una crescente autonomia, la possibilità di mantenere i professionisti in servizio fino a 70 anni e l’opportunità di arruolare medici non specializzati a seguito di un adeguato percorso formativo.
E ancora, tra le richieste anche quella di far riferimento alla
recente sentenza della Consulta che ha bocciato la norma sull’incompatibilità tra presidente e commissario ad acta per la sanità. A questo punto la palla è passata nuovamente a Mef e Salute.
L.F.
09 dicembre 2019
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