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Amianto. Balduzzi: “Problema non risolvibile in tempi brevi”


Nel corso di un'interrogazione alla Camera il ministro ha ricordato che in Italia ci sono oltre 30 mila siti contaminati. Dato che "mostra l'importanza del problema" ma anche "la difficoltà" di risolverlo "in tempi brevi". Sì a rivedere la normativa per estendere il diritto ai benefici per le vittime.

01 MAR - Quello dell’amianto in Italia è un problema importante ma non sarà facile risolverlo in tempi brevi. Lo ha affermato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, rispondendo stamani a un’interrogazione in Aula alla Camera. Il ministro ha inoltre sottolineato come l’estensione dei benefici per le vittime sia possibile solo con una “normativa differente, rispetto alla quale anche il Ministero della salute non può che considerare favorevolmente eventuali iniziative anche di tipo parlamentare”.
Balduzzi si è impegnato a presentare al più presto al Parlamento una relazione del ministero sul problema amianto e ha annunciato la promozione della seconda Conferenza nazionale governativa sull'amianto - la prima fu nel 1999 – che servirà a “disegnare insieme a tutti gli altri Ministeri interessati le linee di condotta riguardo a questa situazione”.

Ecco il testo integrale della risposta del ministro Balduzzi sul problema amianto e le iniziative per la bonifica del territorio.

“Signor Presidente, ringrazio per questa interpellanza urgente che offre l'occasione di fare il punto su una questione particolarmente sensibile e sulla quale l'impegno del Ministero è massimo.

Cessata l'attività della Commissione prevista dalla legge del 1992, nell'aprile del 2008, venne istituito un gruppo di studio volto a verificare lo stato di attuazione, la rispondenza delle norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto e all'implementazione di azioni volte al loro completamento. Il gruppo di studio aveva durata triennale e, proprio in questi giorni, è stato elaborato il relativo rapporto, con le schede operative: è molto interessante e sono lieto di lasciarlo agli atti dell'Assemblea.

Per quanto riguarda le azioni del Ministero della salute, abbiamo implementato, nell'ambito dei programmi di sanità pubblica del Centro nazionale per il controllo delle malattie, specifiche azioni - è una decisione dei primi di febbraio - volte a rafforzare la sorveglianza epidemiologica e a creare una rete di presa in carico degli esposti, degli ex esposti e della popolazione in generale. Abbiamo inserito nei prossimi programmi di ricerca una rinnovata attenzione alle patologie asbesto e amianto correlate. Questo allo scopo di riportare ad evidenza una questione che, per sua natura, tende inevitabilmente ad andare sotto traccia e diventare impalpabile.

Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha avviato, come ricordava l'interpellante, una mappatura importante, arrivando a censire circa 30 mila siti: già questo dato mostra l'importanza del problema ed anche la difficoltà di poter pervenire, in tempi brevi, ad una completa soluzione; oltre, naturalmente, ai dieci siti di interesse nazionale. Si sta completando questa mappatura, in cui il Ministero competente è assolutamente impegnato.

Per quanto attiene al quesito sul Fondo per le vittime dell'amianto, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, precisa che un'estensione del diritto del beneficio, evidentemente, richiede una normativa differente, rispetto alla quale anche il Ministero della salute non può che considerare favorevolmente eventuali iniziative anche di tipo parlamentare.

Per quanto riguarda, invece, le iniziative volte a prevedere incentivi per favorire la sostituzione delle superfici contenenti amianto con altre superfici ecosostenibili o destinate alla produzione di energia, come i pannelli fotovoltaici, il Ministero dello sviluppo economico precisa che esiste un apposito strumento, contenuto nel decreto ministeriale 5 maggio 2011, che introduce uno specifico premio per le iniziative di installazione di pannelli fotovoltaici in abbinamento alla rimozione delle coperture in cemento-amianto.

Il Ministero dell'economia e delle finanze, in merito alla richiesta di porre in essere iniziative volte a rifinanziare il Fondo nazionale per il risanamento degli edifici pubblici, a cui faceva riferimento l'interpellante poco fa, ricorda che, ovviamente, qualsiasi incremento di questa dotazione richiede un'apposita iniziativa legislativa rispetto alla quale occorre trovare le risorse adeguate. Anche da questo punto di vista, c'è, evidentemente, un'attenzione e un impegno da parte di tutto il Governo.

Per quanto riguarda, infine, il Ministero della salute, oltre alle azioni già ricordate in ordine al Centro per il controllo delle malattie e alle iniziative per potenziare e coordinare una rete di ricerca, abbiamo preso l'occasione da una vicenda recente - che poi è culminata nella ricordata pronuncia torinese - per ripartire da Casale Monferrato, cioè dalla città dove, storicamente, il problema si è posto con maggiore evidenza e dove si è iniziata, venticinque anni fa, una battaglia che ha condotto, poi, a qualche risultato.

Tutto questo in vista della seconda Conferenza nazionale governativa sull'amianto - la prima fu nel 1999 - che sarà preparata insieme a tutti i soggetti coinvolti, dai centri di ricerca, alle regioni e, naturalmente, alle associazioni delle famiglie e dei familiari delle vittime. Sarà una conferenza operativa, volta a disegnare insieme a tutti gli altri Ministeri interessati le linee di condotta riguardo a questa situazione.

Per quanto riguarda, infine, la menzionata relazione, il mio impegno è di avviare un'iniziativa affinché essa, prossimamente, possa essere presentata”.
 

01 marzo 2012
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