Cure Palliative e terapia del dolore. Aumentano di quasi il 30% le prescrizioni di oppioidi
In Italia, grazie alla legge 38/2010, si iniziano ad usare di più i farmaci oppioidi per il controllo del dolore. La crescita del consumo ha fatto registrare un aumento di quasi un terzo. La media Ue è però ancora lontana. Ecco il Rapporto che il ministero della Salute ha inviato al Parlamento.
01 MAR - Il ministero della Salute ha inviato al Parlamento il Rapporto sullo stato di attuazione della legge 38/2010: “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”. Il Rapporto evidenzia come nel nostro Paese, da quando è entrata in vigore la legge il cui scopo è tutelare il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore, sia aumentato il ricorso da parte dei medici e del personale degli oppioidi per attenuare il dolore dei malati. Un incremento che il Documento definisce “decisamente apprezzabile” ovvero di circa il 30%.
Certo, se il confronto relativamente alla somministrazione e al consumo di oppioidi viene fatto con gli altri Paesi che fanno parte dell’Ue emerge con chiarezza la distanza tra noi e il resto d’ Europa.
Altro neo a due anni dall’approvazione della legge è il divario che esiste tra aree del nostro Paese nella somministrazione delle cure palliative: ci sono regioni del centro-nord dove il consumo rispetto alla media è più alto, e viceversa nelle aree del centro sud il consumo è più basso.
Se si valuta il consumo pro-capite degli oppioidi forti si registra che a fronte di un valore medio italiano di 1,17 euro spesi a persona per queste terapie ci sono Regioni che stazionano ben al di sotto di questo dato: il Lazio con 0,89 euro, la Campania e la Basilicata con 0,73 euro e la Calabria con 0,75 euro. Viceversa la Valle d'Aosta con1,66 euro pro-capite, il Friuli Venezia Giulia con 1,89 euro e la Liguria con 1,73 euro si trovano al di sopra della media nazionale.
Anche per il consumo di oppioidi deboli il dato fa registrare una distanza tra Regioni del Nord del Paese, con la Toscana in testa con un valore pari a 1,74, e regioni del Centro-Sud in cui il valore medio a livello nazionale è 0,78 euro pro-capite.
Probabilmente lo scarso utilizzo dei farmaci per il trattamento del dolore, specie in riferimento con la media Ue, è frutto di un “pregiudizio” e per questo nel Rapporto viene evidenziata la “necessità di affrontare il tema del dolore in una diversa prospettiva”.
Per questo – si legge nel Documento– è stato “sottoscritto tra il ministero della Salute e l’Agenas, un accordo di collaborazione per la realizzazione di una campagna informativa per la diffusione di un nuovo pensiero nei confronti della lotta al dolore, come prosecuzione del progetto Ospedale senza dolore”. Il messaggio è diretto sia ai professionisti sia che operano nella rete dell’assistenza che ai cittadini.
01 marzo 2012
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