Scadenze non rispettate e provvedimenti al palo. Per la sanità la lista è ogni giorno più lunga
di Luciano Fassari
Il menù delle scadenze non rispettate e dei provvedimenti al palo a oltre un anno dalla partenza della legislatura e a 10 mesi dalla nascita del Governo giallo-verde cresce ogni giorno e segna anche in sanità uno stallo politico che coinvolge Governo, Parlamento e Regioni. Dalle nomine ai vertici Aifa, Agenas e Iss alla sottoscrizione del Patto per la salute che coinvolgono direttamente Governo e Regioni. Ma anche in Parlamento molte misure annunciate vanno a rilento
01 APR - Dal Patto per la Salute agli elenchi speciali per i professionisti sanitari che non possono iscriversi all’albo, passando per la governance del farmaco, i vaccini, le autonomie, il Sunshine Act e tutta la partita sul personale (vedi contratti). Ma non solo, le norme per le nomine dei Dg delle Asl, le nomine dei nuovi vertici di Aifa, Iss e Agenas solo per citare le principali. La lista delle scadenze non rispettate e dei provvedimenti al palo a oltre un anno dalla partenza della legislatura, e a 10 mesi dalla nascita del Governo giallo-verde, si allunga ogni giorno che passa e fotografa, anche in sanità, uno stallo politico che coinvolge Governo, Parlamento e Regioni.
Per carità, il fatto che non si rispettino le scadenze non è di per sé una novità ma il menù delle incompiute sta diventando talmente ricco da rappresentare una mole tale d’indizi da rappresentare più di una prova che qualcosa non va.
Patto Salute. Entro il 31 marzo Governo e Regioni avrebbero dovuto sottoscrivere il Patto per la Salute ma tra vari stop & go, critiche e rilanci ad oggi i tavoli operativi non sono mai partiti, manca un accordo politico tra i due contraenti e l’unica novità è stata una bozza del Ministero della Salute che le Regioni non hanno nemmeno voluto visionare.
Negoziazione prezzi farmaci. Sempre in manovra entro il 15 marzo il Ministero avrebbe dovuto emanare un decreto che fissasse i nuovi criteri per la negoziazione prezzi farmaci a carico del Ssn. Ad oggi nulla si è mosso così come nessuna novità è arrivata in merito all’applicazione della nuova governance sul farmaco che a 4 mesi dalla sua presentazione non ha visto la nascita di nessuna misura concreta.
Elenchi speciali professioni sanitarie. Ma entro febbraio il Ministero avrebbe dovuto anche provvedere a emanare un decreto per la costituzione di elenchi speciali per i professionisti sanitari che non possono iscriversi ai nuovi albi previsti dalla Legge Lorenzin.
Vaccini. Il nuovo disegno di legge fu presentato prima della pausa estiva e in questi 7 mesi è rimasto in commissione Igiene e Sanità dove sono state svolte numerose audizioni e dove sono stati presentati gli emendamenti al testo. Nelle ultime settimane il dibattito è andato a rilento e l’unica novità è stata la presentazione di un emendamento Lega-M5S per eliminare l’obbligo di portare il certificato vaccinale tra i documenti per l’accesso a scuola. Il Ministro Grillo aveva auspicato una conclusione dei lavori entro aprile. Ma il testo è ancora piallato in Commissione e sembra difficile che in un mese possa essere approvato dalle due camere.
Personale. Per quanto riguarda i lavoratori della sanità l’unica misura approvata è stata quella contenuta in manovra che ha allargato agli specializzandi dell’ultimo anno la possibilità di poter accedere a bandi per l’accesso al Ssn. Nelle ultime settimane è stato annunciato un accordo per lo ‘sblocco’ del tetto di spesa per il personale che dovrebbe entrare in uno dei prossimi provvedimenti. Poi c’è tutta la partita della formazione dove si è insediato un tavolo Miur-Salute-Regioni ma la discussione è ancora ad uno stato embrionale. Sullo sfondo la partita contratti è sostanzialmente ferma: sia in Aran che in Sisac si sono riaperte le trattative ma, soprattutto per la dirigenza medica e sanitaria, i nodi da sciogliere sembrano parecchi, primo fra tutti quello delle risorse con le Regioni
Nomine Dg Asl e ospedali. Fu l’unico riferimento alla sanità del premier Conte durante il suo primo discorso alle Camere per la fiducia. Il M5S ha presentato un ddl per una normativa più stringente che però non è mai stato discusso.
A
utonomie. Il tema vede una forte contrapposizione tra Lega e M5S e la sanità è proprio uno dei temi caldi. Anche in questo caso tra accelerazioni e frenate ad oggi è tutto in pausa.
Sunshine Act. Il provvedimento che promette di aumentare la trasparenza in sanità approda dopo molti mesi di lavoro in Aula alla Camera. Solo la discussione potrà farci capire se il suo iter di approvazione sarà rapido.
Ddl Antiviolenza. Fermo ai box della commissione anche il disegno di legge governativo per tutelare gli operatori sanitari dalle aggressioni.
Aifa, Agenas, Iss. L’Agenzia del farmaco è da agosto senza un presidente. Sul punto lo scontro tra Grillo e Regioni è ai massimi livelli con la proposta di
Antonio Saitta per la presidenza degli uffici di via del Tritone che al Ministro non piace proprio. Agenas, dopo la nomina a dicembre scorso dell’ex presidente
Luca Coletto a sottosegretario alla Salute, è ancora sotto la presidenza ad interim del consigliere più anziano
Stefano De Lillo. L’Iss, dopo le dimissioni di
Walter Ricciardi, anche queste a dicembre, è ancora affidato al commissario
Silvio Brusaferro. Un mese fa è scaduto il bando per la presidenza ma nessuna notizia in merito è trapelata: né quanti hanno presentato la candidatura né chi sarà la commissione che dovrà fornire una short list di nomi per il Ministro.
Nuovi Lea. Non se ne sente parlare, ma ricordiamo che il decreto con le nuove tariffe previsto dai nuovi Lea del 2017 è ancora al palo vittima di un confronto tra Mef e Salute (il nodo sono le risorse) che frena la possibilità per molti cittadini di usufruire di nuove prestazioni
Varie ed eventuali. Ma non è finita qui, c'è poi tutta una serie di temi annunciati in questi mesi come il cambiamento dei criteri del riparto del Fondo sanitario, gli Stati generali per il benessere equo e sostenibile, la questione cannabis light (sulla quale al momento pendono in Commissione Affari sociali quattro risoluzioni parlamentari di segno opposto), il nuovo Piano nazionale di prevenzione, l’informatizzazione del Ssn, il riordino di Aifa, Agenas ed Iss e la patata bollente della sanità integrativa su cui è stata attivata un’indagine conoscitiva in Parlamento.
Luciano Fassari
01 aprile 2019
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