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Manovra e Dl Semplificazione. Federspecializzandi: “Ci si sta concentrando solo sui numeri senza badare alla qualità”

di Federspecializzandi

La Federazione commenta le misure per favorire l’accesso dei giovani medici al Ssn. “Al netto delle varie proposte, ci teniamo in ogni caso a sottolineare che ancora una volta la discussione intorno alla formazione medica post lauream si sta concentrando solo sui numeri, sui costi e sulla possibilità di colmare le esigenze di organico del servizio assistenziale con gli specializzandi, senza accenno alla qualità”.

04 DIC - Dopo l'emendamento sulla riduzione della durata di alcune scuole di specializzazione, opportunamente accantonato, in questi giorni di intenso dibattito politico abbiamo assistito ad altre proposte ai medici in formazione specialistica.

La prima di queste, relativa agli incarichi individuali con contratto di lavoro autonomo (libero-professionali), ha sollevato polemiche unanimi per il rischio di innescare un paradossale precariato con il solo scopo di sopperire a carenze di personale provocate da croniche mancanze programmatorie.

Nel testo di emendamento presentato alla Legge di Bilancio è infatti inserita la possibilità, su base regionale, di reclutare medici privi di diploma di specializzazione. Le Regioni inoltre potrebbero riconoscere percorsi formativi dedicati all’acquisizione di competenze teorico-pratiche negli ambiti di potenziale impiego dei medici privi del diploma di specializzazione.

Questo punto, per come è scritto, rappresenterebbe un possibile grimaldello per iniziare a scardinare un sistema di formazione sicuramente da migliorare ma uniforme ed avviare, in un contesto prevedibilmente “emergenziale”, la costruzione nei diversi 21 sistemi regionali di canali formativi paralleli, indipendenti, eterogenei. La qualità a questo punto da chi verrebbe certificata?
 
In aggiunta, il medico assunto con questo formula contrattuale potrà vedere il proprio contratto risolto, anche prima della scadenza, qualora l’azienda sia successivamente in grado di conferire l’incarico a medici in possesso del diploma di specializzazione prevista.

È questo il metodo che si è deciso di adottare per fronteggiare l’assenza di personale? Un tana liberi tutti con specialisti “certificati” di corsa assunti in modo precario e con la data di scadenza?
 
Infine, l’emendamento propone la possibilità agli specializzandi iscritti all’ultimo anno di partecipare ai concorsi per personale medico dipendente, previa la successiva acquisizione del titolo di specializzazione.

Questa proposta sistematizza una realtà che già esiste per diversi concorsi e che ci pare attualmente la parte più ragionevole e degna di nota dell’emendamento.

In caso di un'eventuale bocciatura dello stesso, attualmente data per certa, tale possibilità verrebbe comunque riproposta all’interno del decreto semplificazione.

Al netto delle varie proposte, ci teniamo in ogni caso a sottolineare che ancora una volta la discussione intorno alla formazione medica post lauream si sta concentrando solo sui numeri, sui costi e sulla possibilità di colmare le esigenze di organico del servizio assistenziale con gli specializzandi, senza accenno alla qualità.
 
È il momento di andare oltre e ripensare la radicalmente la formazione post lauream dal punto di vista qualitativo, ricercando l'eccellenza dell'insegnamento e della valutazione delle competenze, realizzando specifici curricula competence-based e favorendo lo sviluppo di un ambiente di lavoro idoneo alla crescita professionale, così come avviene nella maggior parte dei paesi europei, dove solo attraverso tali processi si garantisce la qualità formativa del medico e pertanto l'eccellenza del servizio assistenziale che si offre alla popolazione.
 
Come sempre, FederSpecializzandi è pronta ad un confronto ampio e chiede il massimo rispetto per la formazione dei medici specializzandi, professionisti che credono in un Sistema Sanitario Nazionale da cui si aspettano per il loro futuro contratti stabili, seri e degni delle responsabilità assunte.

Si deve garantire ed aumentare la qualità della formazione e delle condizioni di lavoro intervenendo sui contatti tramite incrementi delle retribuzioni, orari appropriati e diritti per i giovani specialisti, non speculare indirettamente sui possibili specialisti del domani vendendo loro un’illusione al fine di coprire le carenze di organico in un costante gioco al ribasso, dove a rimetterci è tutto il sistema.
 
Si vuole cambiare davvero investendo sui giovani professionisti o si vuole consegnare all’instabilità le prossime generazioni di medici, e di conseguenza il nostro Sistema Sanitario Nazionale?
 
 
Federspecializzandi

04 dicembre 2018
© Riproduzione riservata

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