Manovra. Fnomceo: “Criteri di riparto Fsn da cambiare. Auspichiamo introduzione indice di deprivazione”
La Federazione chiede di applicare l’indice “in modo da consentire il riequilibrio territoriale e colmare le disuguaglianze di salute” e di dare seguito ad alcuni emendamenti presentati in commissione Bilancio in tal senso. Anelli: “Sarebbe un forte segnale di attenzione, da parte della Politica, verso la sostenibilità del nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
21 NOV - “Modificare i criteri di ripartizione del Fondo sanitario nazionale, applicando l’indice di deprivazione, in modo da consentire il riequilibrio territoriale e colmare le disuguaglianze di salute”. È quanto la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri chiede da tempo, anche con diverse mozioni approvate da tutti i presidenti dei 106 Ordini territoriali riuniti nel Consiglio nazionale. Ora, tre emendamenti alla Legge di Bilancio – che saranno discussi da domani in Commissione V alla Camera - propongono questa istanza: si tratta del 40.26, primo firmatario Pagano, del 40.39, Mugnai, e del 40.74, Gemmato. L’emendamento Mugnai innalza anche, sino a 40 milioni di euro, l’incremento, previsto dal 2019, delle disponibilità vincolate sul Fondo destinate al finanziamento di borse di studio per il Corso di Formazione Specifico in Medicina Generale.
“Auspichiamo una condivisione e un’approvazione di queste misure da parte di tutte le forze politiche – è l’appello del presidente della Fnomceo
Filippo Anelli-. La professione medica ritiene infatti inaccettabili le disuguaglianze di salute che ancora permangono tra Nord e Sud, tra centro e periferia, tra Asl e Asl, perché tolgono anni di vita e di buona salute ai cittadini e perché vanno contro ai principi fondamentali di universalità, uguaglianza ed equità del nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
“L’introduzione dell’indice di deprivazione sarebbe un forte segnale di attenzione, da parte della Politica, verso la sostenibilità del nostro Servizio Sanitario Nazionale, già messa a dura prova dallo scarso finanziamento, dal blocco del turnover, dalla carenza di specialisti e di medici di medicina generale, dai tagli ai servizi e, non ultimo, dai tentativi di minare alla base il principio di solidarietà tra le Regioni – conclude Anelli -.“È una questione di civiltà e di giustizia, verso la quale la stessa Maggioranza ha mostrato concretamente la sua sensibilità”.
Saranno discusse infatti sempre domani alla Camera, ma in Commissione Affari Sociali, due Risoluzioni, presentate dal Movimento 5 Stelle, prima firmataria l’on.
Dalila Nesci, e dal PD, a firma dell’on.
Ubaldo Pagano, che impegnano il Governo a intervenire sui criteri di riparto delle risorse, tenendo conto dei diversi bisogni di salute e delle condizioni di deprivazione.
21 novembre 2018
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