Decreto fiscale. Emendamento del relatore chiede esonero per il 2019 da obbligo fatturazione elettronica per gli operatori sanitari
Questa la proposta dell'emdanemto 10.0.100 del relatore Emiliano Fenu (M5S). L’obbligo sarebbe scattato per tutti i liberi professionisti da gennaio 2019, ma dopo le osservazioni del Garante della Privacy su possibili problemi di sicurezza nel sistema di interscambio dell’Agenzia delle Entrate e sulle loro conseguenze legali, l'emendamento mira a semplificare i trattamenti, esonerando dalla spedizione dell’e-fattura tutti i soggetti interessati. L’EMENDAMENTO
20 NOV - Per il periodo d'imposta 2019, gli operatori sanitari potrebbero essere esentati dall’obbligo di emettere fattura elettronica. È quanto chiede l'emendamento al Decreto fiscale 10.0.100 del relatore
Emiliano Fenu (M5S). L’obbligo sarebbe scattato per tutti i liberi professionisti da gennaio 2019, ma dopo le osservazioni del Garante della Privacy su possibili problemi di sicurezza nel sistema di interscambio dell’Agenzia delle Entrate e sulle loro conseguenze legali, l'emendamento mira a semplificare i trattamenti, esonerando dalla spedizione dell’e-fattura tutti i soggetti “tenuti all'invio dei dati al sistema tessera sanitaria ai fini dell'elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata”.
Solo pochi giorni fa, infatti, il Garante per la protezione dei dati personali aveva avvertito l’Agenzia delle entrate circa il fatto che il nuovo obbligo della fatturazione elettronica, così come era stato regolato dall’Agenzia delle entrate, “presenta rilevanti criticità in ordine alla compatibilità con la normativa in materia di protezione dei dati personali”. Per questo motivo aveva chiesto all’Agenzia di far sapere con urgenza come intenda rendere conformi al quadro normativo italiano ed europeo i trattamenti di dati che verranno effettuati ai fini della fatturazione elettronica.
È la prima volta che il Garante esercita il nuovo potere correttivo di avvertimento, attribuito dal Regolamento europeo, attraverso un provvedimento adottato anche a seguito di alcuni reclami.
Il nuovo obbligo di fatturazione elettronica - esteso a partire dal 1 gennaio 2019 anche ai rapporti tra fornitori e tra fornitori e consumatori - presenta, secondo il Garante, "un rischio elevato per i diritti e le libertà degli interessati, comportando un
trattamento sistematico, generalizzato e di dettaglio di dati personali su larga scala, potenzialmente relativo ad ogni aspetto della vita quotidiana dell’intera popolazione, sproporzionato rispetto all’obiettivo di interesse pubblico, pur legittimo, perseguito".
Entrando nel merito del nuovo sistema di e-fatturazione il Garante aveva rilevato una serie di criticità. In primo luogo, l’Agenzia, dopo aver recapitato le fatture in qualità di “postino” attraverso il sistema di interscambio (Sdi) tra gli operatori economici e i contribuenti, archivierà e utilizzerà i dati anche a fini di controllo. Tuttavia non saranno archiviati solo i dati obbligatori a fini fiscali, ma la fattura vera e propria, che contiene di per sé informazioni di dettaglio ulteriori sui beni e servizi acquistati, come le abitudini e le tipologie di consumo, legate alla fornitura di servizi energetici e di telecomunicazioni (es. regolarità nei pagamenti, appartenenza a particolari categorie di utenti), o addirittura la descrizione delle
prestazioni sanitarie o legali.
Ulteriori problemi pone il ruolo assunto dagli intermediari delegabili dal contribuente per la trasmissione, la ricezione e la conservazione delle fatture, alcuni dei quali "operano anche nei confronti di una moltitudine di imprese, accentrando enormi masse di dati personali con un aumento dei rischi, non solo per la sicurezza delle informazioni, ma anche relativi a ulteriori usi impropri, grazie a possibili collegamenti e raffronti tra fatture di migliaia di operatori economici".
Infine, anche le modalità di trasmissione attraverso lo Sdi e gli ulteriori servizi offerti dall’Agenzia (come la conservazione dei dati) presentano criticità per quanto riguarda i profili di sicurezza, "a partire dalla mancata cifratura della fattura elettronica, tanto più considerato l’utilizzo della Pec per lo scambio delle fatture, con la conseguente possibile memorizzazione dei documenti sui server di posta elettronica".
Giovanni Rodriquez
20 novembre 2018
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