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Caso Dj Fabo. Scienza & Vita: “Le indicazioni della Consulta non significano eutanasia”


L'associazione, commentando un Ddl depositato in Senato in tema di eutanasia che richiama quanto dichiarato dalla Corte Costituzionale nella sua decisione di rinvio della materia al Parlamento, sottolinea in una nota come sia "incongruo e strumentale il voler ridurre le indicazioni della Consulta ad un riconoscimento tout court di pratiche eutanasiche".

09 NOV - A pochi giorni dalla decisione della Corte costituzionale di sospendere il giudizio e di rinviare la trattazione della questione di legittimità costituzionale dell’art. 580 c.p., nel caso che vede imputato Marco Cappato per il reato di aiuto al suicidio di Fabiano Antioniani, è già stato depositato in Senato un Disegno di legge in tema di eutanasia (titolo “Disposizioni in materia di eutanasia”).
 
Nella Relazione introduttiva del ddl, a giustificazione dell'iniziativa, il proponente fa riferimento anche a quanto dichiarato dalla Corte nel Comunicato stampa del 24 ottobre 2018, allorché rinviava al 24 settembre 2019 la trattazione della questione di costituzionalità dell’art. 580 c.p., invitando nel frattempo il Parlamento ad intervenire sul tema, poiché “l’attuale assetto normativo concernente il fine vita lascia prive di adeguata tutela determinate situazioni costituzionalmente meritevoli di protezione e da bilanciare con altri beni costituzionalmente rilevanti”.
 
Di fronte a tale iniziativa, Scienza & Vita mette in rilievo "una sostanziale incongruenza". "Il disegno di legge 'Disposizioni in materia di eutanasia', infatti, disattende pesantemente le indicazioni fornite dal giudice costituzionale. Dalla lettura degli articoli contenuti nel ddl, infatti, appare del tutto assente il bilanciamento, richiesto dalla Corte stessa, tra beni costituzionalmente rilevanti. Se da una parte, infatti, il giudice costituzionale riconosce la necessità di uno specifico intervento normativo a protezione di determinate situazioni meritevoli di tutela in tema di fine vita, dall’altra egli indica l’esigenza imprescindibile di difendere “altri beni costituzionalmente rilevanti” – primo fra tutti la tutela della vita umana - e la necessità di praticare un bilanciamento con essi".
 
Scienza & Vita, dunque, valuta "incongruo e strumentale il voler ridurre le indicazioni della Consulta ad un riconoscimento tout court di pratiche eutanasiche. In chiave costruttiva, tuttavia, non si esime dall'impegno a confrontarsi pubblicamente sul tema, come di fatto farà con una sua prossima iniziativa (prevista per il mese di dicembre)".

09 novembre 2018
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