Il cielo sopra il Lungotevere Ripa
di Roberto Polillo
Fin dalla stesura del suo programma di governo, il Ministro Giulia Grillo ha mostrato una genericità e una mancanza di progetti che sollevavano perplessità. Nessuna idea forte emergeva dalla sua relazione in Parlamento, ma solo scontati richiami alla difesa del SSN.E ora le scelte sulla sicurezza die medici e sui vaccini moltiplicano i dubbi sul suo operato
26 SET - Il cielo sopra Lungotevere Ripa appare sempre più cupo. Le nubi si addensano sull’operato del Ministro
Giulia Grillo che, in tema di programmazione sanitaria, non mostra sufficiente indipendenza di giudizio e coerenza di comportamento. Due doti assolutamente necessarie per chi è stato nominato Ministro della Salute degli Italiani, ivi compresi quelli che non hanno votato per il Movimento che l’ha portata in Parlamento.
Fin dalla stesura del suo programma di governo, il Ministro Giulia Grillo ha mostrato una genericità e una mancanza di progetti che sollevavano perplessità. Nessuna idea forte emergeva dalla sua relazione in Parlamento, ma solo scontati richiami alla difesa del SSN.
Proclami che rischiano di restare scritti sulla sabbia se a questo non si accompagna una risoluta azione di governo. Un azione che finora è mancata e che ora sembra piegare verso la superficialità e l’accondiscendenza ai diktat del suo elettorato più intransigente in tema di ricerca scientifica. Due i fatti che destano contrarietà e che non possono passare sotto silenzio
Il primo riguarda la mancata attribuzione ai medici del ruolo di pubblico ufficiale durante l’espletamento del servizio. Una decisione assurda anche alla luce di quello che è avvenuto nel Comune di Roma dove tale riconoscimento è stato conferito dal Sindaco Raggi agli autisti dell’ATAC.
Se infatti il Ministro usasse regolarmente il servizio pubblico di trasporto avrebbe potuto vedere come in ogni autobus è affissa una locandina con tanto di foto di delinquente ammanettato con il richiamo alla natura di pubblico ufficiale del personale viaggiante e alla sanzione fino all’arresto (giustissimo) per chi pratica violenza contro di chi sta svolgendo il suo lavoro.
Senza togliere nulla agli autisti non si capisce perché ai Medici non debba essere conferito lo stesso riconoscimento! Forse chi lavora negli ospedali o nelle guardie mediche non è degno di pari tutela?
Il secondo fatto ancora più increscioso è la decisione, per ora solo annunciata, di rendere obbligatoria solo la vaccinazione contro il morbillo lasciando l’esavalente facoltativa
Anche in questo caso la retorica della libertà di scelta del cittadino viene utilizzata come scusa per mascherare il cedimento a quanto avvenuto in Parlamento
Una decisione che è una marcia indietro a quanto prima sostenuto e che rende poco credibile un Ministro che dice tutto e il contrario di tutto e che poi si adegua alle decisioni assunte da altri
Il ministero sembra dunque una barca senza nocchiero dove i migliori se ne vanno sbattendo la porta.
E’ avvenuto con l’ex Capo gabinetto
Alfonso Celotto, dimessosi nel momento più delicato per un Ministro della salute, quello della stesura della Finanziaria, in cui conta l’esperienza istituzionale di chi deve affiancare il Ministro nel lungo iter del provvedimento
E’ avvenuto poi con il suo portavoce,
Roberto Turno, importante giornalista esperto di sanità e di comunicazione, entrato e uscito dal Ministero come dalla porta girevole di un grande albergo.
Un quadro preoccupante che desta allarme per chi ha visto in opera tanti ministri della salute e che ha imparato a giudicarne l’azione di governo osservando il loro comportamento istituzionale, la capacità di circondarsi di uno staff all’altezza dei compiti e soprattutto la coerenza tra il dire e il fare.
I prossimi gironi, quella della finanziaria, saranno il momento della verità e lì si vedrà se Giulia Grillo sarà capace di esercitare fino in fondo il ruolo di Ministro della Salute.
Roberto Polillo
26 settembre 2018
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