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Sostenibilità Ssn. Il commento dei relatori dell’indagine della Commisione Sanità del Senato D’Ambrosio Lettieri e Dirindin e del presidente della Fofi Mandelli


Dopo quasi cinque anni di lavoro la Commissione Sanità del Senato ha concluso la sua indagine sulla sostenibilità del Ssn. Abbiamo raccolto alcune osservazioni da parte dei due relatori, il senatore di Noi con l'Italia, D'Ambrosio Lettieri e di Liberi e Uguali Nerina Dirindin, ai quali abbiamo aggiunto anche il parere del presidente della Fofi e senatore di Forza Italia Andrea Mandelli.

13 GEN - “Il Servizio Sanitario Nazionale è un prezioso patrimonio del nostro paese che nei principi di equità, universalità e solidarietà trova il suo fondamento, rappresentando non solo uno dei migliori modelli di prevenzione e cura esistenti al mondo ma anche un presupposto di coesione sociale e cifra distintiva della nostra Democrazia". È questo il commento del Senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri, vice presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, al documento che conclude il lungo lavoro di indagine e analisi sullo stato di salute del nostro Ssn, condotto dalla Commissione Sanità del Senato, del quale lo stesso D'Ambrosio Lettieri è stato relatore insieme alla senatrice Nerina Dirindin.
 
“L’indagine condotta dalla Commissione - aggiunge D'Ambrosio Lettieri - ha dimostrato che le dinamiche demografiche, si vive di più e si nasce di meno, lo sviluppo delle patologie croniche con i relativi costi stimati in circa il 75% delle risorse complessive destinate alla sanita e i costi dell'innovazione, rappresentano alcune delle principali aree di criticità, che pongono seri problemi non solo di sostenibilità economica ma soprattutto dì governance".
 
"Occorrono, infatti - ha sottolineato il senatore - finanziamenti certi che oggi sono programmati in misura inadeguata anche rispetto alle percentuali minime, rapportate al Pil, sotto le quali l'OMS indica lo stato di rischio. Ma occorrono anche interventi radicali per garantire ai cittadini Livelli Essenziali di Assistenza, omogenei sull'intero territorio nazionale e ridefiniti in base a principi di priorità e di acclarato valore scientifico".
 
"È altresì necessario un radicale cambiamento della governance che deve essere garantita da elevate competenze e da una rinnovata etica della responsabilità. Contrasto a sprechi e corruzione, digitalizzazione della sanità (fascicolo sanitario elettronico e dossier farmaceutico), politiche per personale e rinnovo dei contratti, rilancio delle politiche socio-assistenziale del territorio attraverso lo sviluppo di sinergie inter professionali, cronicità e domiciliaritá - ha detto D'Ambrosio Lettieri - rappresentano importanti aree di intervento che, sulla base delle valutazioni emerse anche nelle numerose audizioni svolte, assumono una condizione di priorità".

"Un ruolo di particolare rilevanza - conclude il senatore D'Ambrosio Lettieri - viene destinato dalla Commissione al ruolo della farmacia in una prospettiva che, in ragione delle competenze professionali espresse e della capillare distribuzione, ne rilancia il ruolo di presidio sanitario di prossimità con una mission saldata tenacemente a quella del servizio sanitario per prestazioni più efficienti, per una maggiore aderenza alle terapie, per un miglior Governo della spesa e per potenziale le attività di screening e di prevenzione".
 
“Il sistema è tanto sostenibile quanto noi vogliamo che lo sia”. Queste le parole di Roy Romanow con cui si conclude la Relazione votata all’unanimità da tutta al Commissione Sanità. La sostenibilità del Ssn è una questione culturale e politica prima ancora che economica. Attiene al sistema di valori e alle priorità di una società", così Nerina Dirindin, relatrice insieme a D'Ambrosio Lettieri dell'indagine svolta dalla Commissione.
"L’intero impianto del lavoro svolto dalla Commissione - sottolinea ancora Dirindin - conferma che la salute è una delle più importanti priorità per la popolazione e, proprio per questo, tutte le forze politiche ritengono che il nostro sistema, universale e finanziato con la fiscalità generale, debba essere preservato e rilanciato. Anche perché costa meno ed è più equo di qualunque altro sistema".
 
"La Commissione .- conclide la senatrice - ha anche condiviso la necessità di individuare una strategia complessiva di governo dei fondi sanitari, che attualmente producono una segmentazione delle tutele ed effetti redistributivi a carico dei più deboli. Va infine riconosciuto che la sanità pubblica ha subito in questi ultimi anni restrizioni e riorganizzazioni che rischiano di portarla al collasso, mentre va progettato il suo rinnovamento, a partire da una vera politica delle risorse professionali e dalla ripresa degli investimenti pubblici per edilizia e tecnologie".
 

Sui risultati dell'indagine è intervenuto anche il presidente della Fofi, Senatore Andrea Mandelli, definendoli "importantissimi anche per la nostra professione, per la precisione con cui hanno dettagliato il ruolo che i farmacisti e il servizio farmaceutico possono svolgere nel migliorare la qualità delle cure, orientare il cittadino nelle scelte di prevenzione, massimizzare i risultati dell’investimento nella tutela della salute. Il modello della farmacia dei servizi, spiega la relazione della Commissione Sanità, può contribuire in modo significativo alla qualità del servizio sanitario territoriale e al governo della spesa sanitaria e quindi alla sostenibilità complessiva del sistema".
 
"Le prestazioni della pharmaceutical care, a cominciare da quelle a supporto dell’aderenza alla terapia, sperimentate per iniziativa della Fofi, sono un elemento fondamentale per costruire un processo di cura in cui il cittadino è posto realmente al centro e non viene mai lasciato a se stesso. Il fatto che questi elementi puntualmente disciplinati nel 'Documento integrativo' per il rinnovo della Convenzione delle farmacie - ha concluso Mandelli - trovino riscontro nelle conclusioni dell’indagine del Senato è la migliore conferma di come e quanto le proposte elaborate negli ultimi anni dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani siano state considerate e recepite dal decisore politico”. 

13 gennaio 2018
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