Con i tagli il Ssn ha retto alla crisi, ma si è indebolito. Ora è tempo di riforme e modernizzazioni reali
di Benedetto Fucci
Il Parlamento, pur in un contesto politico difficile, ha compiuto passi importanti e responsabili in materia sanitaria: dalla legge sulla responsabilità professionale, che vuole affrontare il tema del contenzioso puntando sulla prevenzione e sulla scrittura di regole che diano certezza a medici e sanitari, al dibattito in atto volto a riformare l’ormai anacronistico sistema delle professioni mediche. Sono stati e sono momenti importanti che segnano una positiva inversione di tendenza rispetto al passato
15 SET - Mi sembra che l’importanza del momento storico che viviamo oggi sia molto sentita a tutti i livelli in relazione alle vicende della sanità italiana. Il dibattito delle ultime settimane – cui
Quotidiano Sanità ha dato ampio spazio - da un lato sugli specializzandi e sul numero chiuso nelle facoltà di Medicina, dall’altro sulle richieste dei rappresentanti di categoria perché vengano finalmente sbloccati fondi e progetti essenziali è molto significativo.
In sintesi, la sanità italiana arriva da un troppo lungo periodo fatto di tagli o nella migliore delle ipotesi di invarianza delle risorse del Fondo sanitario nazionale. Al tempo stesso, a fronte di punte di eccellenza e degli oggettivi sviluppi di assoluto rilievo nelle realtà territoriali cosiddette (e tali lo sono) “virtuose”, vi è la sensazione che l’universalità del Servizio sanitario nazionale possa essere compromessa da carenze strutturali e organizzative. In questa situazione, dobbiamo domandarci come i nuovi Livelli essenziali di assistenza, varati quest’anno e in attesa di piena attuazione dopo che il Ministero della Salute avrà finalmente ridefinito il tariffario delle prestazioni sanitarie, potranno trovare una piena attuazione.
Quello delle risorse si combina poi con altri temi giustamente messi in evidenza nell’articolo Legge Bilancio. I Sindacati medici (dipendenti e convenzionati) scrivono a Governo e Regioni: “Investire in sanità pubblica e capitale umano del 14 settembre: l’aumentare dell’età media del personale medico e sanitario a fronte di blocchi più o meno parziali del turn-over negli enti sanitari; il finanziamento di contratti e convenzioni; la situazione di difficoltà e in molti casi di frustrazione professionale ed economica dei precari; le disfunzioni crescenti dei sistemi di reclutamento delle matricole universitarie e dei percorsi di specializzazione che allungano l’attesa per l’agognato definitivo ingresso alle professioni mediche.
Sono tutti temi molto complessi. Nessuno ha la bacchetta magica; ma al tempo stesso è forte la sensazione che la sanità italiana si stia reggendo sempre di più su un fragile equilibrio tra un sistema in larga parte incapace di innovare e innovarsi a fronte delle nove sfide poste dal mutare delle esigenze di salute della popolazione (l’aspettativa di vita di allunga, il rapporto tra giovani e anziani pende a favore dei secondi e l’incidenza delle malattie croniche aumenta in modo chiaro) e la comprensibile domanda di studenti universitari e specializzandi di potersi confrontare con il modo della professione in un contesto almeno non “ostile” (si pensi al tema delle borse di studio da rifinanziare).
Mi sembra di poter dire che questo Parlamento, pur in un contesto politico difficile, abbia compiuto passi importanti e responsabili in materia sanitaria: dalla legge sulla responsabilità professionale, che vuole affrontare il tema del contenzioso puntando sulla prevenzione e sulla scrittura di regole che diano certezza a medici e sanitari, al dibattito in atto volto a riformare l’ormai anacronistico sistema delle professioni mediche. Sono stati e sono momenti importanti che segnano una positiva inversione di tendenza rispetto al passato.
Al tempo stesso – questo il messaggio che desidero trasmettere anche alla luce della mia personale esperienza di medico prestato alla politica proprio al fine principale di contribuire a un percorso di riforme nella sanità – dico che occorre ora fare un passo in più: una volta affrontati alcuni specifici (e cruciali) nodi, occorre prendere atto del momento epocale che l’Italia sta vivendo e quindi della necessità di mettere in campo un serio progetto fatto di riforme e modernizzazioni reali a beneficio dell’intero sistema, e quindi in ultima istanza degli italiani.
Benedetto Fucci
Deputato di Direzione Italia, commissione Affari Sociali della Camera
15 settembre 2017
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Governo e Parlamento
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001
Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari
Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013
Riproduzione riservata.
Policy privacy