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Decreto vaccini. Gelli (Pd): “Provvedimento necessario per fronteggiare situazione critica. Misure in linea con il dettato costituzionale”. La relazione


"La riduzione delle coperture vaccinali ha provocato la recrudescenza di alcune malattie come il morbillo, e potrebbe portare al ritorno di patologie oramai assenti dal nostro Paese". Così il relatore per la Commissione Affari Sociali del decreto vaccini ha introdotto il provvedimento approvato ieri dal Senato. "Gli interventi di profilassi mediante l’uso di vaccini, intesi come prevenzione della collettività, sono sanciti dagli articoli 2 e 32 della Costituzione". LA RELAZIONE

21 LUG - "Il decreto-legge in esame è intervenuto per fronteggiare una situazione critica, in cui la riduzione delle coperture vaccinali ha provocato la recrudescenza di alcune malattie come il morbillo, e potrebbe portare al ritorno di patologie oramai assenti dal nostro Paese, come la polio o la difterite, ma non ancora debellate dal resto del mondo. Segnalo che l’Italia è uno dei 14 Paesi dove il morbillo è ancora endemico ed è nella “top ten” dei Paesi che hanno segnalato più casi a livello mondiale da novembre 2016 ad aprile 2017". Così il relatore per la Commissione Affari Sociali, Federico Gelli (Pd), ha oggi introdotto il decreto vaccini, approvato ieri dal Senato.
 
"Dall’inizio del 2017 sono stati notificati oltre 3.670 casi, molte complicanze gravi inclusi casi di polmonite, 2 casi di encefalite e 2 decessi. Il 40% circa dei casi è stato ricoverato in ospedale, a conferma della gravità della malattia. Il 35% circa dei casi ha riportato almeno una complicanza", ha ricordato il deputato dem.
 
Quanto alle contestazioni riguardanti la presunta incostituzionalità del provvedimento, Gelli ha sottolineato: "Le vaccinazioni sono da ricomprendersi in un ambito di sanità pubblica e non in un aspetto di protezione individuale. È nella Costituzione stessa che ritroviamo i principi su cui si basano gli interventi di profilassi mediante l’uso di vaccini, intesi come prevenzione della collettività; essi sono sanciti dagli articoli 2 e 32. In particolare, l’articolo 32 sancisce il principio della salute del cittadino come interesse della collettività, mentre l’articolo 2 tratta del dovere di solidarietà della collettività nei confronti del singolo".
 
"Tali principi - ha proseguito - sono stati poi ripresi dal Comitato nazionale di bioetica che il 22 settembre 1995, esprimendo un parere relativo alle vaccinazioni, sottolinea la eticità dell’atto vaccinale inteso come prevenzione collettiva. È in diverse sentenze della Corte costituzionale (nn. 307 del 1990, 118 del 1996), poi, che si ritrovano gran parte dei principi su cui si basano le vaccinazioni intese come intervento di prevenzione delle malattie infettive della collettività".
 
Leggi qui il testo integrale della relazione.

21 luglio 2017
© Riproduzione riservata

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