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Trapianti: donatori in calo ma si accorciano le liste d’attesa. Sì alla donazione "samaritana"


In occasione della Giornata nazionale per la donazione e trapianti di organi il Centro Nazionale Trapianti traccia il bilancio per l’anno in corso. Intanto dal Consiglio superiore di sanità arriva il via libera ai donatori samaritani.

25 MAG - Una leggera flessione c’è stata, ma non sembra preoccupare più di tanto.
Dalle proiezioni dei dati rilevati al 30 aprile, il Centro Nazionale Trapianti stima in circa 3000 i trapianti per l’anno 2010. Un calo che riflette la “flessione dei donatori segnalati dalle rianimazioni italiane (-3,4%) e utilizzati per i trapianti (-2,7%). Per la prima volta, però, negli ultimi anni è sceso sotto i 9 mila il numero dei pazienti in lista di attesa per un trapianto. Un dato senz'altro positivo, che dà conto di un quadro stabile e che ci consente di affermare che il sistema è in equilibrio. Da sottolineare, poi, che sta aumentando il numero di donatori anziani che risultano non idonei”. Questo il quadro della situazione dei trapianti in Italia tracciato oggi da Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti, in occasione della conferenza stampa di presentazione della Giornata nazionale per la donazione e trapianti di organi che si terrà su tutto il territorio nazionale il 30 maggio prossimo.
La Giornata, indetta dal ministero della Salute sotto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica, in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti e le associazioni di settore, quest’anno si caratterizza con lo slogan “Un donatore moltiplica la vita”, che sarà il messaggio centrale presente su manifesti e locandine, come su bandane e magliette. L’iniziativa, inoltre, quest’anno avrà un ulteriore tema trainante: il ruolo dello sport nel contribuire a restituire “normalità” alla vita dei trapiantati.
Una relazione, quella tra trapianti e sport, più forte di quanto generalmente si pensi.
“Da alcuni anni - ha illustrato Nanni Costa- il Centro Nazionale Trapianti dedica particolare attenzione al tema 'trapianti e sport', con iniziative sportive e di carattere scientifico. L'obiettivo è diffondere fra i trapiantati la consapevolezza dell'importanza dell'attività fisica dopo l'intervento e sostenere la ricerca scientifica in questo senso. In base ai dati che abbiamo raccolto - ha proseguito - è emerso che un paziente trapiantato può tornare a gareggiare in sport aerobici e anaerobici anche dopo soli 8 mesi dall'intervento”.
Partendo da questi dati preliminari, il Centro nazionale trapianti, in collaborazione con le Regioni Emilia-Romagna e Veneto, i centri di medicina dello sport, i centri trapianto e il centro studio Isokinetic, sta avviando uno studio - il primo al mondo - sullo sport come terapia farmacologica nei trapiantati.
“I post trapiantati - ha aggiunto Nanni Costa - a causa degli effetti collaterali dei farmaci immunosoppressori si trovano a dover affrontare patologie cardiovascolari, diabete, sovrappeso, dislipidemie, osteoporosi, infezioni e neoplasie. Tutte patologie potenzialmente migliorabili con l'attività fisica. Perciò abbiamo disegnato un protocollo di ricerca che dimostri scientificamente la validità dell'attività fisica come terapia post-trapianto”.
In occasione della presentazione della Giornata, inoltre, sono giunti importanti novità in tema di trapianti. A fornirle in Ministro della Salute Ferruccio Fazio che ha ufficializzato il parere del Consiglio superiore di sanità sul tema dei “donatori samaritani”.
“Il Consiglio superiore di sanità - ha dichiarato il ministro - ritiene ammissibile questa possibilità, seppur con alcune raccomandazioni”: in particolare, “che si provveda a svolgere un’attenta valutazione psichiatrica e psicologica del donatore e del suo nucleo familiare e che si assicuri l’anonimato sia del donatore sia del ricevente”.
Il Consiglio superiore di sanità, inoltre, ha raccomandato che per i primi 10 casi la donazione samaritana rientri in “un programma la cui gestione è affidata al Centro Nazionale Trapianti […]”. Il programma dovrà inserire il donatore samaritano nel programma di trapianti con modalità cross over (“cosa che consentirà una doppia disponibilità di organi”, ha commentato Fazio) e tenere conto della provenienza regionale del donatore.
Se la questione dei donatori samaritani sembra risolta, un’altra sembra essere invece in via di risoluzione: la dichiarazione di volontà di donare i propri organi.
“Il Parlamento - ha spiegato Fazio - ha approvato da poco un dispositivo legislativo in cui viene stabilita la possibilità - e non l'obbligatorietà - per il cittadino di esprimere la sua volontà sulla donazione nel documento d'identità. Ora stiamo lavorando sui decreti attuativi per rendere fattibile questa possibilità, auspicata anche dall'Europa, che si aggiunge alle modalità già presenti nel nostro Paese”.
Un ulteriore elemento, questo, che dimostra la qualità dei sistema trapianti italiano. “L’unico - ha concluso il ministro - che dal 2002 mette in rete tutti i dati sulle prestazioni di tutti i singoli centri”.
A.M.

25 maggio 2010
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