Obesità infantile e Hiv. I ministri Ue a Malta. In Italia cala numero bambini in sovrappeso, sull’Aids in arrivo il nuovo Piano Nazionale
Sull’obesità infantile Lorenzin ha richiamato l’esigenza di una governance del problema per monitorare meglio i comportamenti alimentari. In ogni caso i dati dimostrano una diminuzione del fenomeno nel nostro Paese. Per l’Aids è pronto il nuovo Piano nazionale per il quale si attende il passaggio in Stato Regioni.
20 MAR - Obesità infantile e infezione da HIV sono stati tra i temi al centro della Riunione informale dei Ministri della Salute dell’Unione Europea svoltasi oggi a Malta.
Sul primo tema il Ministro della Salute,
Beatrice Lorenzin, presente all’evento ha evidenziato come sia “fondamentale istituire a livello nazionale dei sistemi di Governance con la partecipazione del mondo scientifico e delle organizzazioni non governative perché essi consentono di monitorare i comportamenti alimentari nelle diverse fasce d’età della popolazione e di predisporre interventi basati sulle evidenze”.
“Appare opportuno - ha precisato il Ministro - un lavoro comune per assicurare che i dati raccolti siano confrontabili, per valutare l’adozione di strategie mirate e che coinvolgano eventualmente anche più Stati Membri. E in questo contesto l'obiettivo principale dell'Italia è quello di favorire un'azione decisiva per affrontare questioni rilevanti come la malnutrizione in eccesso, tenendo conto anche dell’influenza su di esse delle politiche economiche e delle disuguaglianze sociali”.
Il Ministro ha ricordato poi come “i dati italiani mostravano nel nostro Paese un tasso preoccupante di crescita dell’obesità infantile che però, con gli ultimi dati provenienti dai tre sistemi di sorveglianza,
hanno mostrato una significativa inversione del trend (sovrappeso in bambini di 8-9 anni passato da 23,2 a 20,9% e obesità da 12 a 9,8 nel periodo 2008-2014)”.
“In quest’ottica – ha precisato - occorre attivare a livello europeo, come stiamo facendo in Italia, progetti che utilizzano diversi approcci metodologici e interventi nelle scuole con progetti (penso al progetto italiano di distribuzione di frutta nelle scuole) che mirano a valorizzare gli aspetti positivi di un’alimentazione corretta e a migliorare nei ragazzi la conoscenza degli alimenti. Grande attenzione poi va riservata all'allattamento materno e alla corretta alimentazione nei primi 1000 giorni dal concepimento.”
Il Ministro ha poi ricordato come sia “necessario anche ridurre l’impatto del marketing sugli alimenti destinati ai bambini, per non condizionare in alcun modo le loro scelte”. In ogni caso Lorenzin ha ribadito come “suscitano ancora perplessità, e incertezze sui risultati, le politiche unilaterali, coercitive legate a sistemi di valutazione dei singoli alimenti (semafori e altri sistemi di valutazione a colori o punti) basati sui profili nutrizionali degli alimenti, o alla tassazione maggiorata di prodotti alimentari, con la conseguente demonizzazione anche di prodotti molto validi”.
Nella seconda sessione della Riunione è stato affrontato il tema dell’infezione da HIV. “Nel nostro Paese l’infezione da HIV – ha detto il Ministro -, nel corso degli anni ha presentato profonde variazioni non solo in termini epidemiologici, ma anche per quanto attiene la realtà socio-assistenziale”.
Per il Ministro “rimangono in ogni caso ancora questioni irrisolte, prima fra tutte il persistere della diffusione dell’infezione. Negli ultimi anni, infatti, il numero di nuove infezioni è rimasto stabile, ed emergono nuove problematiche. Si osserva un aumento dell’età mediana alla diagnosi, nonché un cambiamento delle modalità di trasmissione:
diminuisce la proporzione di consumatori di sostanze per via iniettiva, ma aumenta la proporzione dei casi attribuibili a trasmissione sessuale”.
“Da alcune indagini attuate – ha ricordato - emerge che l’informazione in tema di HIV è presente, in termini essenziali, nella popolazione, ma che le conoscenze in molti ambiti specifici, in particolare in quello preventivo, permangono scarse”.
“Altra criticità riguarda poi il ritardo nella diagnosi – ha precisato il Ministro -. Il numero di decessi in persone con AIDS è stabile dal 2010 mentre aumenta progressivamente la proporzione delle persone con nuova diagnosi di AIDS che scopre di essere HIV positiva nei pochi mesi precedenti la diagnosi di AIDS. Nell’ultimo decennio è aumentata la proporzione delle persone con nuova diagnosi di AIDS che ignorava la propria sieropositività e ha scoperto di essere HIV positiva nei pochi mesi precedenti la diagnosi di AIDS”.
“Per affrontare questi problemi – ha detto Lorenzin – l’Italia
ha approntato Il Piano Nazionale di interventi contro HIV e AIDS (la cui Intesa è in corso di approvazione in Conferenza Stato-Regioni) per ridurre il numero delle nuove infezioni, facilitare l’accesso al test e l’emersione del sommerso, garantire a tutti l’accesso alle cure, coordinare i piani di intervento sul territorio nazionale, tutelare i diritti sociali e lavorativi delle persone PLWHA, promuovere la lotta allo stigma e realizzare interventi di comunicazione, prevenzione e formazione sulla popolazione giovanile, con particolare riferimento alla popolazione scolastica”.
20 marzo 2017
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