Manovra. Dalla Corte dei Conti giudizio positivo. Ma il ticket richiederà “uno sforzo consistente”
Per il presidente della Corte, Luigi Giampaolino, le scelte adottate per la sanità “si muovono in linea con l’impostazione finora seguita per il riassorbimento dei disavanzi e il contenimento della dinamica della spesa”, anche se il ticket richiederà “uno sforzo particolarmente consistente” e inciderà “in misura diversa sulle realtà locali in ragione della distribuzione territoriale dei cittadini esenti”.
13 LUG - È complessivamente positivo il giudizio della Corte dei Conti sulla manovra economica. Ascoltato
in audizione in Commissione Bilancio del Senato, il presidente della Corte, Luigi Giampaolino, ha infatti parlato di scelte “in linea con l’impostazione finora seguita per il riassorbimento dei disavanzi e il contenimento della dinamica della spesa: intervenire sulle differenze non giustificabili nei costi e sull’utilizzo inappropriato delle strutture pubbliche. Ciò per consentire sia il riequilibrio finanziario sia il miglioramento della qualità dei servizi garantiti sul territorio nazionale”.
Uno degli obiettivi, per la Corte dei Conti, dovrà anche essere l’eliminazione di “forti differenze nei costi delle prestazioni fornite dalle aziende sanitarie non solo tra le diverse aree territoriali ma, anche, all’interno della stessa area. Differenze – ha spiegato Giampaolino alla Commissione - da riassorbire con l’ausilio di una migliore informazione e trasparenza dei costi e con la definizione di obiettivi quantitativi (è il caso dei dispositivi medici) che rappresentano una seppur ancora approssimativa espressione di livelli più appropriati”.
Rispetto al mantenimento di un’incidenza costante sul Pil (criterio seguito sostanzialmente dell’ultimo decennio), secondo il presidente della Corte dei Conti, la correzione richiesta alla spesa sanitaria “risulta nel 2013 e 2014 particolarmente rilevante”. Il presidente dei giudici contabili che negli anni trascorsi, la sanità non ha risentito, come altri settori, della flessione dovuta alla crisi, assorbendo oltre il 7,4 per cento del prodotto. “Nonostante ciò – osserva Giampaolino - solo poche Regioni sono state in grado di mantenere i propri costi all’interno delle risorse assegnate”.
La “consapevolezza della difficoltà” di una correzione dal solo lato dei costi è, secondo Giampaolino, evidente anche nella ripartizione del ruolo dei diversi strumenti prefigurata nella manovra: il 40 per cento della correzione è attesa nel 2014 dalle misure di compartecipazione (circa 2 miliardi che si aggiungono agli 834 milioni di cui non si rinnova la fiscalizzazione e relativi ai ticket sulla specialistica introdotti con la finanziaria per il 2006). “Uno sforzo particolarmente consistente se si pensi che attualmente le entrate da compartecipazione (fissate dalle singole regioni nell’ambito della loro autonomia) sono pari a poco più di 4 miliardi. Esso – conclude il presidente della Corte dei Conti - inciderebbe, inoltre, in misura diversa sulle realtà locali in ragione della distribuzione territoriale dei cittadini esenti”.
13 luglio 2011
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