Ospedale Nola. Faraone: “Ritardi rete ospedaliera, assistenza territoriale ed emergenza”. Scotto (Si): “Problema è finanziamento”
Così il sottosegretario alla Salute è intervenuto ieri in commissione Affari sociali per rispondere ad un'interrogazione di Sinistra italiana su quanto accaduto nei giorni scorsi all'ospedale di Nola. Per Faraone non si tratta di un problema di finanziamenti, visto che "il livello di finanziamento del Ssn, dal 2011, ha sempre registrato un incremento". Scotto (Si): "Governo certifica mancato rispetto del Patto della salute riguardo le risorse".
13 GEN - "I Carabinieri dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità hanno evidenziato che, tra la mattina del 7 e la serata dell'8 gennaio, hanno avuto accesso al pronto soccorso dell'ospedale di Nola 265 persone, con una punta massima di 320, rispetto ad una media giornaliera di 166 accessi. Tale incremento, assolutamente prevedibile, tenuto conto delle festività e dei picchi influenzali, ha palesato evidenti criticità nel sistema di gestione dell'emergenza-urgenza. Infatti, gli accertamenti compiuti hanno permesso di verificare, ad esempio, che non c'erano i protocolli che avrebbero permesso di utilizzare i posti letto tecnici disponibili, letti di dialisi e day hospital oncologico, e non sono stati utilizzati i posti letto del vicino ospedale di Pollena, a quindici minuti di percorrenza da Nola". Così il sottosegretario alla Salute,
Davide Faraone, è intervenuto ieri in commissione Affari sociali alla Camera per rispondere ad un'interrogazione a prima firma
Marisa Nicchi (Si) con la quale si chiedevano spiegazioni su quanto accaduto nei giorni scorsi all'ospedale di Nola, dove diversi pazienti erano stati assistiti sul pavimento in mancanza di letti e barelle.
Sul piano più generale dell'organizzazione del sistema sanitario della regione Campania, Faraone ha poi spiegato come sia stato "accertato un ritardo nell'attuazione di alcuni fondamentali decreti emessi dal Commissario ad acta e dal Sub Commissario ad acta, concernenti la Rete Ospedaliera, la Rete di Assistenza Territoriale e l'Azienda Unica Regionale di Emergenza Urgenza. Il Ministro della salute, pertanto, ha richiesto ai Commissari di Governo, di esercitare tutti i poteri previsti dalla legge e dal mandato commissariale, per dare compiuta e rapida attuazione a tali decreti commissariali".
Infine, per quanto riguarda gli aspetti economico-finanziari richiamati nell'interrogazione, il sottosegretario ha ricordato che "il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, a decorrere dal 2011, ha registrato un incremento, con riguardo all'anno 2017, il livello di finanziamento è pari a 113 milioni di euro, e quindi più elevato rispetto al 2016 di circa 2 miliardi. Per lo stesso 2016, inoltre, il finanziamento è stato superiore di 1,3 miliardi di euro rispetto all'anno 2015. Per il 2018 è stato determinato un ulteriore incremento di circa 2 miliardi di euro".
Arturo Scotto (Si), replicando, in qualità di cofirmatario, non si ritiene soddisfatto della risposta, osservando come i dati forniti dal Governo "certifichino, di fatto, il mancato rispetto dell'accordo sottoscritto tra Stato e regioni nell'ambito del cosiddetto Patto per la salute relativamente alle risorse destinate alla sanità italiana". Lamenta altresì "gli effetti negativi delle gestioni commissariali nel predetto comparto, ricordando come nella recente legge di bilancio per il 2017 il Governo abbia voluto l'inserimento di una norma che consenta ai presidenti di regione di svolgere il ruolo di commissario nella propria regione, allo scopo di favorire particolarmente il presidente della regione Campania".
13 gennaio 2017
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