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Nuovi Lea. “Più riconoscimenti al ruolo degli infermieri”. L’audizione in Senato dell’Ipasvi


“I Lea, ha detto Mangiacavalli, possono rappresentare l’opportunità di favorire l’introduzione nelle Regioni di nuovi modelli di assistenza in cui, come tutte le analisi nazionali e internazionali attuali sottolineano, l’infermiere assume un ruolo di case e care manager dell’assistenza in team e stretta connessione con le altre figure, ognuno secondo la propria professionalità e le proprie responsabilità”. IL TESTO

30 NOV - Ad animare il dibattito sui nuovi Lea, ora, arriva anche la categoria degli infermieri. Nel nuovo testo questa categoria professionale c’è: la sua importanza conquista più riconoscimenti, viene considerata in modo paritario rispetto alle altre professioni sanitarie.
 
La presidente Ipasvi - la Federazione dei Collegi degli infermieri - Barbara Mangiacavalli, ha partecipato all’audizione in Commissione Igiene e Sanità al Senato, del 30 novembre,ed ha analizzato il provvedimento sottolineando i possibili ulteriori sviluppi per la professione infermieristica. Per la presidente “ i Lea rappresentano anche una speranza per quel personale, quei professionisti che ogni giorno hanno fatto di tutto per farli rispettare, nonostante le difficoltà di un servizio sanitario concentrato a quanto pare finora più sulla spesa che non sui risultati della sua mission”.
Ma se da un lato ci sono molte novità, dall’altro c’è ancora qualcosa da fare. “E’ il caso delle cronicità – ha sottolineato Barbara Mangiacavalli - in cui gli infermieri nei Lea sono un livello poco citato, mentre lo sono a pieno titolo e con piene funzionalità nel piano specifico approvato anche dalle Regioni”.

Per altri aspetti, resta ancora tanta strada da fare, tanto che la presidente Ipasvi, durante la sua audizione, ha elencati tutte “le occasioni perdute” che avrebbero permesso un adeguato inserimento della professione infermieristica
 
“I Lea - ha concluso Mangiacavalli - possono rappresentare l’opportunità di favorire l’introduzione nelle Regioni di nuovi modelli di assistenza in cui, come tutte le analisi nazionali e internazionali attuali sottolineano, l’infermiere assume un ruolo di case e care manager dell’assistenza in team e stretta connessione con le altre figure, ognuno secondo la propria professionalità e le proprie responsabilità e soprattutto in modo coordinato e armonico rispetto ai bisogni di salute reali e alle esigenze dei cittadini”.
 

30 novembre 2016
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