Manovra. Arriva la lettera di Bruxelles. “Italia chiarisca. Differenze rispetto ad impegni presi”. Ma Governo tira dritto
La commissione Ue chiede chiarimenti entro giovedì su deficit, sisma, migranti. “Il cambiamento pianificato nel saldo strutturale per il 2017" è "negativo e ben al di sotto dello 0,6% del Pil o più raccomandato dal Consiglio" lo scorso luglio. Renzi: “Noi rispettiamo le regole. Pronti a mettere veto su bilancio comunitatrio”. LA LETTERA
26 OTT - Chiarire entro giovedì prossimo a quanto ammontano le 'spese eccezionali' per migranti e terremoto inserite nel documento programmatico di bilancio e, in particolare, perché le cifre sul deficit nominale e strutturale contenute nel Dbp si scostano in modo così "sostanziale" dagli impegni presi la scorsa primavera. Queste le principali richieste avanzate dalla Commissione europea all'Italia nella lettera che i commissari per l'euro e gli affari economici,
Valdis Domrovskis e
Pierre Moscovici hanno inviato oggi al ministro dell'Economia
Pier Carlo Padoan proprio mentre il premier
Matteo Renzi minacciava il veto al bilancio Ue se dall'Europa non arriverà un aiuto concreto per affrontare l'emergenza migranti.
Nelle due pagine scarse della missiva si osserva innanzitutto che "il cambiamento pianificato nel saldo strutturale per il 2017" è "negativo e ben al di sotto dello 0,6% del Pil o più raccomandato dal Consiglio" lo scorso luglio. Da qui, in sostanza, la necessità di "chiedere ulteriori informazioni su diversi punti al fine di valutare se l'Italia rispetta le condizioni in base alle quali è stata riconosciuta una flessibilità addizionale per il 2016". Nel testo della lettera non si fanno cifre sul disavanzo programmato per quest'anno, ma il riferimento di Bruxelles è al target dell'1,8% indicato per il deficit nominale lo scorso maggio e ora salito al 2,3% nel Dbp.
Oltre all'Italia, lettere con richieste di chiarimenti sono state inviate dai commissari europei ad altri sei Paesi - Belgio, Cipro, Spagna, Portogallo, Finlandia e Lituania - per i quali è stato ritenuto necessario acquisire maggiori informazioni prima di procedere a una valutazione complessiva del rispetto, da parte delle manovre sotto esame, delle regole previste dal Patto di stabilità e dell'obiettivo di bilancio a medio termine.
"Da marzo non riusciremo a far fronte agli sbarchi, l'Ue apra le porte e il portafoglio e noi abbassiamo le spese", avverte il presidente del Consiglio
Matteo Renzi che difende i saldi della manovra e si dice "ottimista" che il pil raggiungerà l'1 per cento nel 2016.
"Noi diamo 20 miliardi all'Europa e l'Ue ce ne restituisce 12, ma se l'Ungheria o la Slovacchia ci fanno la morale sui migranti e non ci danno una mano" l'Italia è "pronta" a mettere il veto sul bilancio comunitario. Perché, incalza Renzi, senza le spese per i migranti il deficit sarebbe al 2 per cento e la legge di bilancio avrebbe insistito di più su taglio di deficit e debito.
La comunicazione ricevuta da Bruxelles è "assolutamente normale", è stato la prima reazione del Ministro dell’Economia Piercarlo Padoan, secondo il quale "la manovra sarà mantenuta". Anche perché, ha spiegato durante la registrazione del programma 'Politics', senza le spese per terremoti e migranti "il nostro deficit sarebbe meno del 2%, una cifra bassissima”.
26 ottobre 2016
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