Epatite C. Nicchi (Si): “Solo i ricchi possono curarsi, produrre farmaci a basso costo”
La deputata di Sinistra Italiana presenta un'interrogazione sul tema alla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin: “Questa patologia può e deve essere considerata a tutti gli effetti un’emergenza nazionale di sanità pubblica perché non è più eticamente tollerabile che le ragioni del profitto dell'industria farmaceutica prevalgano su quelle della salute e del valore della vita di tante persone”.
06 OTT - Tornano al centro del dibattito i costosi farmaci innovativi capaci di curare l'epatite C grazie ad un'interrogazione presentata
Marisa Nicchi (SI) nella quale si chiede alla ministra della salute
Beatrice Lorenzin “la produzione di farmaci a costo contenuto e garantirne l’accessibilità a tutti i pazienti che ne necessitano”.
“In Italia sono circa un milione le persone affette da epatite C – spiega Nicchi – ma succede spesso che si possano curare soltanto i più ricchi a causa dell’elevato costo dei farmaci. Questa patologia può e deve essere considerata a tutti gli effetti un’emergenza nazionale di sanità pubblica perché non è più eticamente tollerabile che le ragioni del profitto dell'industria farmaceutica prevalgano su quelle della salute e del valore della vita di tante persone”.
“E’ infatti ipotizzabile per l’Italia – specifica Nicchi - percorrere la strada dell’emergenza sanitaria al fine di giungere a una licenza obbligatoria per i nuovi farmaci antivirali ad azione diretta contro il virus dell’epatite C (HCV). Attraverso la licenza obbligatoria è possibile infatti produrre i farmaci anti-epatite C a costo contenuto e garantirne l’accessibilità a tutti i pazienti che ne hanno bisogno. Con una tale licenza infatti, un governo forza i possessori di un brevetto, o di altri diritti di esclusiva a concederne l’uso per lo Stato o per altri soggetti”.
06 ottobre 2016
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