Ddl concorrenza. Summit tra Governo e maggioranza. Marino (Ap) illustra le novità: “Tetto regionale del 20% per catene di farmacie, direttore sanitario per società odontoiatriche e stop a modifiche su tabelle risarcimenti”
di G.R.
Questo quanto convenuto ieri in un incontro tra i relatori del provvedimento e i ministri Carlo Calenda e Maria Elena Boschi. Il tetto all'ingresso dei capitali nelle farmacie è previsto da un emendamento dei relatori che sarà presentato in questi giorni. Per i soci di società odontoiatriche dovrebbe venir meno la modifica in base alla quale i soci per almeno due terzi del capitale sociale avrebbero dovuto essere iscritti all'Albo degli odontoiatri. Respinte le modifiche all'articolo 8 sulle tabelle risarcitorie.
08 GIU - Dopo un lungo stop ai lavori dovuto alle dimissioni dell'ex ministro dello Sviluppo Economico,
Federica Guidi, riprende a spron battuto in commissione Industria al Senato l'esame del disegno di legge sulla concorrenza. Per accelerare l'iter del provvedimento e chiudere i lavori a Palazzo Madama entro giugno, si sono riuniti ieri Governo e maggioranza per fare il punto della situazione. Nel corso dell'incontro tra i relatori del provvedimento per la X commissione,
Luigi Marino (Ap) e
Salvatore Tomaselli (Pd), e i due ministri dello Sviluppo economico e delle Riforme, rispettivamente,
Carlo Calenda e
Maria Elena Boschi, sono emerse diverse novità riguardanti in particolare farmacie e odontoiatri.
Come spiegato a
Quotidiano Sanità da
Luigi Marino (Ap), per quanto riguarda le farmacie verrà presentato un emendamento dei relatori che porrà un freno all'ingresso dei grandi capitali nel settore: si prospetta un
tetto regionale del 20% per le catene di farmacie. "In questo modo si impedirà agli operatori di possedere in ogni regione più di un quinto delle farmacie esistenti", sottolinea Marino.
Quanto alle
società odontoiatriche, invece, ha aggiunto Marino, verrà meno la previsione di una possibile modifica in base alla quale i soci per almeno due terzi del capitale sociale e dei diritti di voto, avrebbero dovuto essere iscritti all'Albo degli odontoiatri. Dovrebbe invece passare quella parte di emendamenti che richiedevano per ogni struttura la nomina di un direttore sanitario che avrà la responsabilità del centro operativo a lui assegnato.
Infine, è stato votato l'articolo 8 in tema di tabelle risarcitorie. Ricordiamo che questo resta un tema caldo per la sanità in quanto, proprio queste tabelle, potrebbero essere mutuate nell'ambito del disegno di legge sulla responsabilità professionale attualmente all'esame della commissione Sanità del Senato. Sul tema dalla commissione Industria è arrivato uno
stop a tutte le possibili modifiche proposte sul risarcimento del danno non patrimoniale. La norma resterà dunque immutata rispetto a quella licenziata da Montecitorio. In tal senso si prevede la predisposizione di una specifica tabella, unica su tutto il territorio della Repubblica, i cui "principi" e "criteri" devono tenere conto dei criteri valutativi del danno non patrimoniale ritenuti congrui dalla consolidata giurisprudenza di legittimità, e quindi faranno riferimento alla tabella di Milano. Il testo prevede anche la possibilità del giudice di aumentare l'ammontare del risarcimento con equo e motivato apprezzamento delle condizioni soggettive del danneggiato, entro un margine del 30% per le macrolesioni e del 20% per le microlesioni. Gli importi stabiliti nella tabella unica nazionale dovranno essere aggiornati annualmente, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, in misura corrispondente alla variazione dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie accertata dall'Istat.
L’obiettivo finale è quello di arrivare al via libera definitivo di Montecitorio entro la fine di luglio, condividendo già fin d’ora tra i gruppi delle due Camere gli emendamenti di maggiore rilevanza.
Giovanni Rodriquez
08 giugno 2016
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