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Riforma costituzionale. Bonaccini: “Accanto a riforma Senato serve riforma sistema delle Conferenze”


"Il ruolo del nuovo Senato va inquadrato nell’ambito del potere legislativo. La gran parte dei compiti che vengono svolti dalle Conferenze sul versante esecutivo non possono essere attribuiti alla sede legislativa. Quando c’è il riparto del Sistema sanitario nazionale, vi è una discussione che attiene al livello amministrativo e non di legislazione". L'audizione in Commissione al Senato.

07 APR - "Il ruolo del nuovo Senato va inquadrato nell’ambito del potere legislativo, ruolo che è molto distinto dai tradizionali ruoli esecutivi che vengono assegnati ai livelli di governo, sia centrale che territoriali. Questo per escludere che la gran parte dei compiti che vengono svolti dalle Conferenze sul versante esecutivo possano essere attribuiti alla sede legislativa. Quando, ad esempio, c’è il riparto del Sistema sanitario nazionale, vi è una discussione che attiene al livello amministrativo e non di legislazione. E questo è evidente che viene discusso e approvato in modo paritario tra la Conferenza dei presidenti delle Regioni e la Conferenza Stato Regioni direttamente con il Governo".
 
Così il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, è intervenuto in audizione in Commissione per le Questione regionali nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle forme di raccordo tra lo Stato e le autonomie territoriali, con particolare riguardo al ‘sistema delle conferenze’.
 
"Bisognerà analizzare bene il sistema di relazioni che dovrà intercorrere tra nuovo Senato e le Conferenze. La trasformazione del Senato in Camera delle autonomie non comporta il superamento delle Conferenze. Accanto ad una riforma del Senato deve affiancarsi una riforma del sistema delle Conferenze nell'ambito della quale va svolta una riflessione sulla sua mission. Ancor di più con la soppressione della potestà legislativa concorrente - conclude Bonaccini - serve un adeguato raccordo per il coordinamento dei rispettivi poteri legislativi e amministrativi tra Stato e Regioni". 
 
Interpellato dai parlamentari in proposito, Bonaccini ha affermato che “i Presidenti delle Regioni dovrebbero partecipare di diritto al nuovo Senato delle autonomie anche per il ruolo che le Regioni assumeranno. Credo di poter interpretare in tal senso un’opinione assolutamente prevalente nella Conferenza delle Regioni e francamente mi sembra difficile che al momento di effettuare una scelta i Presidenti – peraltro eletti direttamente. - non vengano nominati, anche se è pur vero che ci sono Regioni con un numero di abitanti così contenuto che l''espressione del numero dei senatori dovrà comportare comunque una discussione approfondita. Ma questi aspetti – ha concluso Bonaccini - non costituiranno certo un vulnus per la riforma”.

07 aprile 2016
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