Circolare appropriatezza. Chiamenti (Fimp): “Il documento va nella giusta direzione”
Così il presidente nazionale della Federazione dei pediatri commenta la circolare ministeriale di chiarimenti sull'applicazione del decreto appropriatezza. "In particolare, è molto importante lo specifico della parte allergologica dove si riconosce al pediatra di famiglia la possibilità di definizione diagnostica di primo livello nel proprio studio".
26 MAR - "Fimp esprime soddisfazione per la nuova Circolare del Ministro della Salute sul Decreto Appropriatezza. Il documento, condiviso con la Fnomceo, va nella giusta direzione sia per quanto concerne i contenuti sia per quanto riguarda il metodo di concertazione”. Così
Giampietro Chiamenti, presidente nazionale della Fimp, commenta l’uscita della
Circolare relativa al cosiddetto "Decreto Lorenzin", che era stato accompagnato da aspre polemiche sulle mancate consultazioni preliminari con le categorie interessate, sulla tipologia degli interventi assoggettati al controllo di appropriatezza e sull’adozione del metodo punitivo come presunzione di applicabilità.
Entrando nel merito della Circolare, Chiamenti evidenzia che “le prime due pagine introducono principi generali attraverso i quali si andrà a costruire una revisione del decreto”. Esse contengono alcuni punti chiave: si avvia una fase sperimentale finalizzata a comprendere meglio le criticità del decreto per facilitarne i cambiamenti; si pone l'obiettivo di facilitare la comprensione del decreto e la sua semplificazione futura con eventuale revisione dei criteri di erogabilità e appropriatezza delle prestazioni; si sottolinea il percorso di condivisione delle osservazioni della Fnomceo e quindi dei suggerimenti che le varie Associazioni professionali hanno fatto confluire in esse.
“In particolare, per quanto ci riguarda e grazie al contributo della Fimp - ricorda Chiamenti -, è molto importante lo specifico della parte allergologica ripreso nell'ultimo paragrafo della Circolare in cui, oltre a superare il limite di dover indirizzare all'allergologo tutti i casi di sospetta patologia allergica, riconosce al Pediatra di Famiglia la possibilità di definizione diagnostica di primo livello nel proprio studio con evidenti ricadute positive per i bambini e le loro famiglie”.
26 marzo 2016
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