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Defibrillatori. Le  proposte delle Regioni per coniugare sicurezza e pratica sportiva dilettantistica


Personale con una formazione ad hoc e obbligo per proprietari o gestori degli impianti sportivi di assicurare un defibrillatore per ogni impianto. Questa la proposte formulata dalla Commissioni salute e sport delle Regioni per le società sportive che sarà presentata al Governo.

24 MAR - Le società sportive dilettantistiche dovranno garantire la presenza di personale formato, mentre i proprietari o i gestori degli impianti sportivi dovranno invece assicurare la dotazione di un defibrillatore per ogni impianto.
 
La Commissione salute della Conferenza delle Regioni, coordinata dall’Assessore del Piemonte, Antonio Saitta, e la Commissione sport coordinata dall’Assessore del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, hanno svolto un lavoro congiunto sugli obblighi previsti dal Decreto ministeriale 24 aprile 2013 per le società sportive rispetto alla dotazione di defibrillatori.
 
Il Decreto Balduzzi del 2012 obbliga entro il 20 luglio 2016 anche le società dilettantistiche a dotarsi di un defibrillatore per garantire la sicurezza agli atleti.  Una prescrizione che ha generato concreti problemi di attuazione segnalati da tempo dalle società sportive e dallo stesso Coni, per questo le due commissioni hanno lavorato per coniugare da un lato la necessità di non mettere un freno alla diffusione delle attività sportive dilettantistiche, dall’altro l’esigenza delle necessarie misure di sicurezza per tutti gli atleti.
“La Conferenza delle Regioni presieduta da Stefano Bonaccini ha oggi approvato una proposta – ha precisato Saitta - che nelle prossime ore sarà trasmessa al governo con cui si prospetta che le società sportive dilettantistiche garantiscano la presenza di personale formato. I proprietari o i gestori degli impianti sportivi dovranno invece assicurare la dotazione di un defibrillatore per ogni impianto”.
 
Non solo: nella proposta delle Regioni si fa riferimento anche alla necessità di considerare le attività sportive outdoor, ovvero svolte al di fuori degli impianti sportivi.  Nei prossimi mesi sarà quindi importante che il Governo, d’intesa con le Regioni, emani un apposito decreto per definire le modalità per garantire sicurezza in relazione al genere di attività sportiva outdoor praticata. “Per questo obiettivo e per accelerare i tempi le Regioni, con il Coni e il mondo associativo, si sono impegnati a presentare – ha concluso Saitta - una specifica proposta all’esecutivo”.

24 marzo 2016
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