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Defibrillatori. D'Ambrosio Lettieri (Cor): “Ancora proroghe e si continua a morire. Si risolvano criticità e si faccia chiarezza”


"Non riesco proprio ad immaginare come si possa fare in sei mesi ciò che non si è riuscito a fare in ben trenta mesi". Così il componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, che annuncia la presentazione di una interrogazione urgente sul tema indirizzata ai ministri competenti.

18 FEB - “Francamente non riesco proprio ad immaginare come si possa fare in sei mesi ciò che non si è riuscito a fare in ben trenta mesi. E intanto si continuerà a morire, come purtroppo è successo solo qualche giorno fa ad un ragazzino di appena tredici anni a Trinitapoli. E siamo di fronte solo all’ultimo caso in ordine di tempo. Mi auguro che, almeno, dopo questa, non vi siano ulteriori proroghe all’obbligo per le società sportive dilettantistiche di dotarsi dei defibrillatori semiautomatici, previsto dal decreto Balduzzi del 2013 e che, anzi, si rifletta seriamente sui correttivi da inserire immediatamente per risolvere le criticità ricorrenti e che si estenda l’obbligo anche ad altri luoghi pubblici di aggregazione. Le criticità vanno risolte, ma non possono diventare un alibi per non applicare una normativa che ha l’obiettivo di salvare vite umane. Non c’è da perdere tempo”. E’ quanto sostiene Luigi d’Ambrosio Lettieri (CoR), componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, che, in una nota, annuncia la presentazione di una interrogazione urgente ai ministri competenti.

“L’arresto cardiaco, se non trattato prontamente, diviene irreversibile. Nel caso di arresto cardiaco extra-ospedaliero, come può essere in una palestra, in un campo sportivo, ma anche in una scuola o in un grande ipermercato - i risultati in termini di sopravvivenza sono ancora particolarmente deludenti -afferma il senatore di CoR -. L’unica soluzione praticabile è la diffusione della cultura dell’emergenza cardiologica, nonché la realizzazione dei presupposti per attuare rapidamente le manovre di rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione cardiaca precoce. Rappresentando il tempo un elemento decisivo nel provvedere a far riprendere l’attività cardiaca, la defibrillazione elettrica rappresenta un fattore risolutivo solo se effettuata con immediatezza”.

D’Ambrosio Lettieri – che nella scorsa legislatura è stato proponente di un ddl sull’uso dei defibrillatori semiautomatici fuori dagli ospedali – sottolinea come “proprio in questo senso i defibrillatori semiautomatici costituiscano uno strumento tecnologicamente avanzato e adeguato agli interventi di primo soccorso. Già la legge 3 aprile 2001, n.120, in merito all’utilizzo di defibrillatori in ambiente extra-ospedaliero, si è rivelata uno strumento utile per superare le difficoltà connesse al fatto che anche il personale non medico potesse utilizzare questi strumenti che riconoscono l’aritmia responsabile dell’arresto cardiaco e consentono di erogare la scarica elettrica. Nel 2013, ecco il decreto Balduzzi per fare un passo in avanti, ma nel 2016 siamo ancora in presenza di una situazione non proprio incoraggiante, oltretutto con forti differenze tra regione e regione, quando non si va avanti con soluzioni estemporanee, magari sull'onda dell'emergenza”.

Il nodo da sciogliere sta nel “risolvere definitivamente le questioni rimaste irrisolte”, conclude il senatore, “attraverso parole chiare e definitive su: individuazione dei soggetti che devono acquistare e che possono utilizzare i defibrillatori automatici esterni; formazione del personale addetto all’utilizzo di tali strumenti e certificazione delle competenze acquisite; istituzione di un registro in cui siano iscritti sia i soggetti in possesso della certificazione necessaria allo scopo, sia quelli abilitati all’insegnamento nei corsi di formazione; individuazione dei luoghi – strutture fisse o mobili – in cui installare i defibrillatori automatici; determinazione dei criteri cardine per una corretta diffusione dell’utilizzo dei defibrillatori; registrazione dei defibrillatori presso le centrali operative del sistema di emergenza 118. Ritengo, inoltre, che potrebbe essere utile offrire la possibilità di usufruire i agevolazioni fiscali per l’acquisto di questi strumenti salvavita”.

18 febbraio 2016
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