Disabilità. Giannini: “Dobbiamo sostituire la retorica dell'inclusione con la cultura dell'inclusione”
Così il ministro dell'Istruzione è intervenuta ieri per la giornata internazionale delle persone con disabilità. Presenta anche il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, che ha sottolineato: "L'inclusione è un affare di tutti, per abbiamo previsto con la Buona Scuola una formazione obbligatoria per tutta la comunità scolastica".
04 DIC - Una giornata all'insegna del confronto, diretto e senza filtri, tra le Istituzioni e il mondo della disabilità. Ieri mattina alla Camera dei Deputati, nel corso della "Giornata internazionale delle persone con disabilità", 60 studenti, diversamente abili e non, provenienti da tutta Italia hanno 'interrogato' il Ministro dell'Istruzione,
Stefania Giannini, e il Sottosegretario
Davide Faraone sui problemi da affrontare e le azioni da intraprendere per migliorare la vita degli studenti disabili, dentro e fuori dalle mura scolastiche.
A conferma della sua importanza, l'evento è stato ospitato dalla Camera e ha visto la presenza del Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella, del Presidente del Senato
Pietro Grasso e della Presidente della Camera
Laura Boldrini. Sono intervenuti anche i Presidenti delle Commissioni Cultura e Istruzione di Camera e Senato,
Flavia Piccoli Nardelli e
Andrea Marcucci. Anche loro hanno risposto alle domande dei ragazzi.
Nel corso di un vero e proprio
question time, gli studenti si sono confrontati con il Governo e le Istituzioni, proponendo i quesiti e le idee che avevano elaborato nella giornata di ieri, durante la riunione preliminare al Miur. I temi trattati sono stati principalmente: accessibilità di spazi e contenuti didattici, qualità della vita scolastica, capacità della scuola di incidere sulla realizzazione personale dei ragazzi, proposte per il miglioramento delle politiche di inclusione.
"Dobbiamo sostituire la retorica dell'inclusione con la cultura dell'inclusione, questo è il passaggio politico - ha dichiarato il Ministro Giannini- . Garantire l'accessibilità significa abbattimento delle barriere fisiche e creazione di situazioni di adeguatezza. Un impegno che la legge 107, la Buona Scuola, si è assunta - ha proseguito -. Le leggi devono essere portatrici di valori. Questa legge, con tutte le imperfezioni che ci sono e di cui prenderemo atto, porta dei valori. Siamo consapevoli dello sforzo fatto e il nostro è un impegno preciso, mirato, per un obiettivo non irrealizzabile: che le scuole siano tutte adeguate come voi volete, che tutto il personale sia pronto e preparato e che la società sia matura e solida su questi valori. Siamo contenti di aver fatto il primo passo".
"L'inclusione è un affare di tutti – haconcluso Faraone -. Favorirla non deve essere compito specifico di un insegnante di sostegno. Il sostegno si fa alla classe, alla scuola, non al singolo alunno. Per questo abbiamo previsto con la Buona Scuola, e lo renderemo ancora più effettivo con la delega alla quale stiamo lavorando, una formazione obbligatoria per tutta la comunità scolastica".
04 dicembre 2015
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