Fallimento regionalizzazione. I medici di famiglia stanno con Lorenzin. Fimmg: “È nei fatti”
Il segretario del sindacato dei medici di famiglia entra nel dibattito scatenatosi ieri dopo le parole pronunciate dal Ministro della Salute e che hanno scatenato soprattutto la reazione della Regione Veneto.” Al di là di ovvi esempi virtuosi è indiscutibile che in moltissime parti d’Italia si assiste ad una drammatica insufficienza dei livelli di assistenza e ad una preoccupante limitazione dell'accesso alle cure”
20 OTT - “Il fallimento della regionalizzazione della sanità è nei fatti, anche prima della politica dei tagli, e per questo non possiamo che stupirci difronte ad alcune reazioni della Regione Veneto” lo dichiara
Giacomo Milillo, Segretario Nazionale della Fimmg commentando le parole sul regionalismo sanitario pronunciate ieri dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin e che hanno scatenato soprattutto la reazione della Regione Veneto.
“La Fimmg da anni sostiene la necessità di ripensare la delega della sanità alle Regioni, che per perseguire singoli interessi organizzativi hanno perso di vista i parametri generali di sostenibilità economica del S.S.N., ma soprattutto i bisogni assistenziali di tutti i cittadini italiani”.
“L’Italia non è il Veneto! Al di là di ovvi esempi virtuosi - continua Milillo, - è indiscutibile che in moltissime parti d’Italia si assiste ad una drammatica insufficienza dei livelli di assistenza e ad una preoccupante limitazione dell'accesso alle cure. Tutto il mondo medico lo denuncia da tempo, tanto che la riforma del Titolo V della Costituzione e le criticità della frammentazione in 21 sistemi regionali saranno tema centrale degli Stati generali della Professione Medica e Odontoiatrica il prossimo 21 ottobre”.
“Non ci schieriamo con Governo o Regioni, contro entrambi la Fimmg e gli altri sindacati del mondo medico hanno proclamato lo stato di agitazione anche motivato dalla necessità di recuperare un progetto unitario per il SSN” conclude Milillo. “Prendiamo tuttavia atto che altri, anche ai massimi livelli di responsabilità, mostrano, con dichiarazioni pubbliche, di avere coscienza del problema”.
20 ottobre 2015
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