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Manovra sanità. Gelli (Pd): “Da M5S polemica sterile. Con emendamento su farmaci si tutelano brevetti e si garantiscono a cittadini medicinali meno datati”


Così il responsabile sanità del Pd ha commentato a Quotidiano Sanità la protesta del M5S che oggi ha inviato una lettera al presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, chiedendo di "intervenire su queste norme pro lobby farmaco". Per Gelli l’obiettivo del provvedimento è quello di "coniugare la logica del risparmio con quella del miglior servizio al cittadino”.

04 AGO - “Le norme del decreto Enti Locali, approvato oggi dalla Camera, che incaricano l’Aifa di rinegoziare la riduzione del prezzo di rimborso dei medicinali a carico del Ssn, suddivisi per raggruppamenti terapeuticamente assimilabili, separando ai fini della determinazione del prezzo di rimborso a carico del Ssn, i farmaci a brevetto scaduto da quelli coperti da brevetto, è tutt’altro che un favore a Big Pharma”. Così il responsabile sanità del Partito Democratico, Federico Gelli, ha commentato a Quotidiano Sanità la posizione del M5S, che parla della separazione ai fini della determinazione del prezzo di rimborso a carico del Ssn, dei farmaci a brevetto scaduto da quelli coperti da brevetto, come di una ”norma pro lobby farmaceutiche".
 
“Innanzitutto, con questa distinzione tra branded e farmaci generici, si tutela il valore dei brevetti. Senza questa differenza, in sede di negoziazione, verrebbe sempre ‘privilegiato’ – laddove è presente – il prodotto generico, avendo un prezzo inferiore. Si annullerebbe così ogni forma di ‘protezione’ per gli investimenti effettuati da parte delle aziende farmaceutiche per i principi attivi brevettati”, ha spiegato Gelli.

“Queste norme approvate, poi, non rispondono esclusivamente ad una mera logica di mercato per il settore farmaceutico. Grazie a questa distinzione potranno infatti essere dispensati ai cittadini, a carico del Servizio sanitario nazionale, anche farmaci branded meno ‘datati’. L’obiettivo è quello di non fermarsi esclusivamente alla logica del prezzo più basso. Se poi, come confermato dalla stessa Aifa, da tutto questo non deriveranno problemi per il raggiungimento della prevista quota di risparmio di 500 mln, viene meno ogni motivo di polemica. Ricordo tra l’altro che, a differenza di quanto asserisce il M5S, l’obiettivo di risparmiare 500 mln da questa riduzione del prezzo di rimborso, era stato fissato dall’intesa Stato Regioni dello scorso 2 luglio e non certo dall’Aifa. Grazie a queste modifiche introdotte - ha concluso il responsabile sanità del Pd - si potrà coniugare la logica del risparmio con quella del miglior servizio al cittadino”.

04 agosto 2015
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