Manovra sanità. L’attacco del Movimento 5 Stelle: “Regali alle case farmaceutiche. Si va incontro alla privatizzazione della sanità”
Il Movimento critica fortemente la misure per la sanità contenute nel Dl Enti locali e poi attacca su emendamenti su farmaceutica. “Accolti dal Governo a firma di esponenti di Forza Italia, NCD e CRi al cui interno si trovano due modifiche che pregiudicano possibili risparmi per circa 200 milioni”. LA NOTA DI APPROFONDIMENTO
03 AGO - Duro attacco del Movimento 5 Stelle al Governo sulla manovra sanità. In un conferenza stampa i deputati Francesca Nusinarolo (capogruppo M5S a Montecitorio), Giulia Grillo (capogruppo M5S in commissione Affari Sociali), Massimo Baroni e la senatrice Paola Taverna, hanno criticato aspramente le misure sul comparto che sono confluite con un maxiemendamento nel Dl Enti locali su cui sarà votata la fiducia domani alla Camera.
“Il Dl contiene un taglio ingente alla sanità – ha detto
Francesca Businarolo che segue quelli che si sono succeduti negli ultimi anni. E ci sono stati anche emendamenti per fare dei regali alle case farmaceutiche. E vogliamo denunciare che non si è potuto entrare nel merito e ci saranno tagli lineari che non guardano agli sprechi”.
“Il maxiemendamento prevede un complessivo di 10 mld di tagli – ha commentato
Paola Taverna - ed è nel classico stile del Governo Renzi che dà le briciole, come gli 80 euro, che sono si e no un’ecografia, e toglie risorse alla sanità per finanziarsi lo spot elettorale dell’abbassamento delle tasse. Non pagheremo le tasse sulla casa ma ci pagheremo le ecografie. Stavolta si è esagerato. Quando ho letto che sarà il Ministro con un decreto a stabilire quali sono le prestazioni appropriate per patologia mi sono resa conto che abbiamo toccato il fondo. Se dovessero aumentare i tagli fino a 30 mld come alcune voci di corridoio ci fanno temere signori possiamo salutare il Ssn e ci dovremo rivolgere alle assicurazioni.
I parlamentari del M5S specificano poi come “nel Dl Enti Locali, i tagli alla sanità ammontano a 2,352 miliardi di euro ma il settore della farmaceutica non è stato toccato. Questo anche grazie al fatto che al Senato erano stati presentati due emendamenti accolti dal Governo a firma di esponenti di Forza Italia, NCD e CRi al cui interno si trovano due modifiche che pregiudicano possibili risparmi per circa 200 milioni. In particolare, i firmatari degli emendamenti sono i senatori: Mandelli (Presidente dell'ordine dei Farmacisti) D'Ambrosio Lettieri (vice presidente dell'Ordine dei Farmacisti), Gualdani, Tomaselli, Santini, Milo”.
"Il primo emendamento – ha spiegato
Giulia Grillo - fa in modo che, nel corso delle procedure di rinegoziazione dei prezzi, all'interno dei raggruppamenti di medicinali terapeuticamente assimilabili, vengano separati i farmaci con brevetto ancora valido da quelli a brevetto scaduto. Questo comporta di fatto l'impossibilità di un reale confronto, in quanto alcuni farmaci sotto tutela brevettuale sono gli unici presenti all'interno di un singolo raggruppamento terapeutico. I farmaci a brevetto scaduto hanno un prezzo di molto inferiore e, quindi, il mancato confronto potrebbe comportare un mancato risparmio di circa 100 milioni di euro”.
“Il secondo emendamento - conclude la deputata M5S - elimina la riduzione automatica di almeno il 20% del prezzo dei farmaci biotecnologici dal momento della loro scadenza. In questo modo, in fase si rinegoziazione sul prezzo, potrebbe anche non essere applicata alcuna riduzione".
“Andiamo verso una privatizzazione della sanità – ha concluso
Massimo Baroni – e con il Dl Enti locali viene confermato che il Governo è sotto ricatto dl lobby europee e nazionali”.
03 agosto 2015
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