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Spese sanitarie e 730 precompilato. Si parte nel 2016. Il Garante: "Tutele per la privacy dei cittadini"


I dati potranno essere usati solo su base volontaria ed essere trasferiti solo in forma aggregata all’Agenzia delle Entrate. Dovranno inoltre essere cancellati se riferiti a cittadini che non utilizzano la dichiarazione precompilata. Le misure di tutela approntate in due pareri predisposti dal Garante in accordo con il Mef e con l’Agenzia delle Entrate. PARERE n. 450 e PARERE n. 451.

03 AGO - Via libera all’utilizzo dei dati delle spese sanitarie ai fini della elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata. E’ stato infatti pubblicato oggi il provvedimento del direttore delle Entrate che definisce le modalità di utilizzo dei dati relativi alle spese sanitarie dei contribuenti italiani che potranno essere utilizzati a partire dal 2016 per il 730 precompilato, all’interno del quale vengono recepite le indicazioni del Garante della Privacy a tutela dei cittadini e la possibilità di opporsi all'utilizzo di questi dati.

L’utilizzo, spiega una nota del Garante, “sarà possibile attraverso l’implementazione del Sistema Tessera Sanitaria gestito dal Mef - Ragioneria Generale dello Stato, definita in questi mesi grazie alla collaborazione tra Ministero della Salute, Regioni, Associazioni di categoria dei farmacisti e Ordine dei medici. I dati tuttavia potranno essere usati  solo su base volontaria ed essere trasferiti solo in forma aggregata all’Agenzia delle Entrate. Inoltre gli stessi dovranno essere cancellati se riferiti a cittadini che non utilizzano la dichiarazione precompilata”.

Il sistema delineato negli atti sottoposti al parere dell’Autorità prevede tre passaggi: i soggetti che erogano servizi sanitari (come medici, ospedali, ambulatori e farmacie) inviano al Sistema Tessera Sanitaria - TS (gestito dal Mef) i dati relativi a tutte le prestazioni erogate (dai dati identificativi dell’utente, alla spesa sostenuta), anche di coloro che non usufruiscono della precompilata. In un secondo momento l’Agenzia delle Entrate trasmette al Mef i codici fiscali delle persone a cui predisporrà la dichiarazione precompilata; a quel punto il Mef renderà disponibili i dati sulle spese mediche, ma solo in forma aggregata, delle persone individuate.

“I dati che il Sistema Tessera sanitaria fornirà alle Entrate dal 1° marzo di ogni anno – spiega la nota del Garante -  sono quelli delle ricevute di pagamento, degli scontrini fiscali relativi alle spese sanitarie effettuate dal contribuente e dal familiare a carico e quelle dei rimborsi erogati. In particolare, tra le spese rientrano i ticket per l’acquisto di farmaci (anche omeopatici) e le prestazioni fornite nell’ambito del Servizio sanitario nazionale, i dispositivi medici con marcatura CE e i servizi erogati dalle farmacie come per esempio il test per la glicemia. Inoltre, sono inclusi anche i farmaci per uso veterinario, le prestazioni sanitarie quali la visita medica generica, le spese agevolabili solo a particolari condizioni come le cure termali e altre spese”.

Ecco, nel dettaglio, le misure individuate a tutela della privacy attraverso due pareri elaborati dal Garante in accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e con l’Agenzia delle Entrate e “in considerazione della delicatezza dei dati trattati, che possono rivelare le condizioni di salute di decine di milioni di persone”.

Contribuente informato – Tutte le persone che ricevono una prestazione sanitaria devono essere adeguatamente informate sulle modalità di funzionamento del sistema e sui propri diritti, incluso quello di opporsi al trattamento dei dati riferibili alle spese mediche.

Possibilità di opporsi al trattamento dei dati sulla salute - L’utente può sempre decidere di non rendere disponibili all’Agenzia delle Entrate ai dati sulle sue spese sanitarie e di non farle inserire nella precompilata. Oppure può chiedere a chi eroga il servizio sanitario, dal farmacista al medico, di non trasmettere i dati della singola spesa al Mef. Per garantire la libera scelta di ognuno e per tutelare anche situazioni sensibili, il diritto di opposizione può essere esercitato anche dalle persone, come il coniuge o i figli (maggiori di sedici anni), che sono fiscalmente a carico.

Solo dati aggregati – L’Agenzia delle Entrate e gli intermediari abilitati (Caf e professionisti) non possono accedere al dettaglio delle singole spese sanitarie di ogni persona, ma solo ai dati aggregati dal Mef in base alle macro tipologie di spesa.
La consultazione in chiaro delle voci sul Sistema TS è consentita esclusivamente al contribuente.

Cancellazione dei dati – Nel mese di febbraio di ogni anno, il contribuente potrà accedere al Sistema TS per chiedere la cancellazione delle singole spese affinché non siano più inserite nella dichiarazione precompilata. I dati relativi agli interessati che non rientrano nella platea dei contribuenti interessati dalla dichiarazione precompilata saranno comunque cancellati entro il mese di novembre dell’anno successivo al periodo di riferimento. Infatti i soggetti che erogano i servizi sanitari sono già tenuti, dal mese di gennaio 2015, a trasmettere al Sistema TS i dati delle spese sostenute dagli assistiti, ai fini dell’elaborazione della prossima dichiarazione precompilata. Il diritto di opposizione preventivo potrà tuttavia essere esercitato direttamente presso i soggetti che erogano i servizi sanitari solo a partire dal 1° gennaio 2016. Sarà comunque possibile esercitare il diritto di opposizione con riferimento alle spese per le prestazioni sanitarie relative all’anno 2015,  richiedendo - dal 1 ottobre 2015 al 31 gennaio 2016 - via telefono, posta elettronica o direttamente presso gli uffici competenti, che tali dati siano cancellati dal sistema TS e quindi non siano più utilizzati ai fini dell’elaborazione della precompilata.

Sicurezza dei dati e accessi controllati – Per evitare eventuali accessi o trattamenti illeciti, possono consultare i dati solo i soggetti abilitati. Le operazioni effettuate sul sistema sono tracciate. Tutti i dati sono conservati in modo sicuro e trasmessi in forma criptata.

“Il Garante della privacy, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate – annuncia il conclusione la nota del Garante -, in considerazione della estrema delicatezza del tema, hanno costituito un tavolo di lavoro per valutare eventuali modifiche o integrazioni che dovessero rendersi necessarie per rafforzare le tutele i dati personali delle persone interessate”.

03 agosto 2015
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