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Manovra sanità. Gelli (PD): “Razionalizzare per liberare risorse e migliorare il sistema”


Contrastare il fenomeno della corruzione in sanità e le medicina difensiva, insistere sulle centrali uniche d’acquisto e potenziare il territorio. E ancora, puntare sull’appropriatezza e sulla sanità digitale. Queste le priorità, elencate dal responsabile sanità del Pd in un intervento su L'Unità, per eliminare le aree di spreco nel comparto in modo da poter rilanciare ricerca, innovazione tecnologica e contrastare il precariato.

28 LUG - “Il titolo dell’intervista a Gutgeld è stato fuorviante ma l’obiettivo di recuperare 10 miliardi dalla sanità nei prossimi 5 anni è realistico. La strada intrapresa dal Governo sul tema è stata già tracciata all’interno del Patto per la salute. Non a caso lo stesso Gutgeld, nella sua intervista, ha affrontato temi quali la medicina difensiva e una maggiore efficienza e produttività delle strutture. Questi sono solo alcuni punti sui quali Stato e Regioni hanno già concordato e condiviso una road map che porterà non solo ingenti risparmi , ma anche e soprattutto una maggiore efficienza del sistema realizzabile attraverso una diversa programmazione”. Così il responsabile sanità del Partito Democratico, Federico Gelli, è intervenuto su L'Unità commentando le recenti dichiarazioni rilasciate dal commissario alla spending review, Yoram Gutgeld, in un’intervista a Repubblica.

“Voglio sottolineare che, come ricordato a più riprese dallo stesso ministro Lorenzin, solo dalla medicina difensiva, e dunque da tutte quelle prescrizioni inutili, farmaci e esami diagnostici superflui a cui il medico ricorre per evitare possibili contenziosi con i pazienti, si potrebbero ottenere risparmi quantificabili fino a 13 miliardi l’anno. Tutto questo senza intaccare la qualità dei servizi erogati ai cittadini. Su questo tema, inoltre – ha spiegato Gelli – lo stesso Parlamento è molto attivo. Alla Camera stiamo lavorando ad un testo unico sul rischio professionale che affronterà, seppur indirettamente, anche il problema della medicina difensiva”.

“Altri risparmi saranno poi ottenibili grazie alla sanità digitale. Si tratta di un tema vastissimo che va dal fascicolo sanitario elettronico alla fatturazione elettronica, fino alla telemedicina. L’apporto del digitale in questo settore sarà fondamentale – ha proseguito – ci permetterà, non solo di capire in maniera chiara come verranno spesi i soldi investiti nel comparto, ma anche e soprattutto, di attuare quei nuovi modelli organizzativi di assistenza territoriale, quali ad esempio le casa della salute”.

“Gutgeld ha inoltre parlato di acquisti e centrali uniche. Percorrendo questa via, applicando dei benchmark, ossia avendo dei parametri di riferimento sul miglior rapporto qualità/prezzo nell’acquisto di beni e servizi, si potrà evitare l’attuale dispersione di risorse prodotta dalla presenza di una moltitudine di centrali d’acquisto. Questo è un altro esempio concreto di come migliorare il servizio senza operare tagli ingiustificati che ricadano sulle spalle dei cittadini”, ha spiegato.

“Ci sono dunque ancora ampi margini di efficientamento della spesa in sanità. Basti vedere come, in diverse Regioni virtuose, si sia riusciti a liberare risorse intervenendo sugli sprechi. Tutto questo non ha di certo prodotto un peggioramento nell’erogazione dei servizi ai cittadini che, anzi, si vedono più tutelati che in altre zone del Paese. Spendere di più non vuol dire automaticamente fornire un’offerta migliore - ha rimarcato Gelli -. Non è più accettabile che vi sia ancora oggi una sanità di serie A e una di serie B. Servizi e prestazioni sanitarie devono avere la stessa qualità in tutta Italia. E’ necessaria un’attenzione particolare per il Meridione. Il Governo si è assunto questo impegno con grande convinzione. Attraverso i commissariamenti si sta cercando di portare avanti un’opera di risanamento che ha come obiettivo quello di non lasciare più indietro nessuna Regione”.

“Non dimentichiamo poi il tema della corruzione, che in sanità ci costa 5 miliardi. Su questo punto sarebbero necessarie pene più severe che potrebbero arrivare, a mio avviso, fino all’interdizione dalla politica per chi specula sul bene più importante: la salute”.

“Con parte delle risorse liberate - ha sottolineato il responsabile sanità del PD -. potremmo garantire nuovi investimenti all’interno del comparto. Penso, ad esempio, alla ricerca, alle nuove tecnologie e al personale. Per quest’ultimo, in particolare, potremmo intervenire per sanare quelle condizioni di eccessivo precariato che caratterizzano quei reparti più sensibili quali, ad esempio, l’emergenza urgenza”.

“Per mantenere in salute il nostro Sistema sanitario nazionale e garantire quindi prestazioni di qualità a tutti – ha aggiunto - si dovrà porre una grandissima attenzione al tema dell’appropriatezza: e quindi potenziare la medicina territoriale, far sì che si ricorra al Pronto soccorso, agli esami diagnostici e alle visite specialistiche solo quando realmente necessario. Per realizzare tutto questo ci sarà bisogno di una grande alleanza tra cittadini e professionisti”.

“Infine – ha concluso Gelli – un’altra parte dei risparmi potrà essere utilizzata per contribuire a quella riduzione delle tasse annunciata dal presidente del Consiglio. Tutto questo, tengo ancora una volta a sottolinearlo, continuando a garantire un’assistenza sanitaria di qualità per tutti”. 

28 luglio 2015
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