Certificati medici e attività non agonistiche. Ministero: “Obbligo solo per tesserati che svolgono quelle regolamentate”. Entro 31 ottobre le indicazioni del Coni
di L.F.
Attraverso una nuova nota di chiarimento viene ribadito come “non sussiste obbligo di certificazione per chi esercita attività ludico-motoria”. Per quanto riguarda l’attività non agonistica il Ministero chiarisce che l’obbligo riguarda solo “le persone fisiche tesserate in Italia che svolgono attività regolamentate”. Ma sarà il Coni a dover fornire le indicazioni precise entro la fine di ottobre. LA NOTA
17 GIU - Il tormentone sull’obbligo o meno della certificazione medica per lo sport non agonistico che negli ultimi anni ha creato molti disagi e dubbi a cittadini, medici e titolari di centri di attività sportiva, palestre e piscine, vive una nuova puntata. Il Ministero della Salute torna nuovamente sul tema e lo fa a 360 gradi con una nota dell’ufficio legislativo in cui “risponde soprattutto alle numerose richieste di chiarimenti che giungono all'Amministrazione sulla sussistenza o meno dell'obbligo della certificazione per coloro che svolgono attività sportive non agonistiche organizzate dal Coni, da società sportive affiliate alle Federazioni sportive nazionali, alle Discipline associate e agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni (
Vedi Linee guida Ministero)”.
La nota ribadisce che “non sussiste obbligo di certificazione per chi esercita attività ludico-motoria”.
Sull’attività non agonistica, che poi è il fulcro del problema, la nota specifica che per "coloro" che sono obbligati si intendono le "persone fisiche tesserate" e che le "definizioni riguardano esclusivamente i tesserati in Italia".
Ma a chiarire ulteriormente quali saranno i tesserati in Italia obbligati al certificato medico sarà il “Coni che provvederà, inoltre, a fornire indicazioni entro il 31 ottobre per distinguere tra le diverse tipologie di tesseramento, in modo da limitare l'obbligo di certificazione ai "
tesserati che svolgono attività sportive regolamentate" ed esonerare i tesserati "che svolgono attività sportive che non comportano impegno fisico" e quelli che "non svolgono alcuna attività sportiva".
L.F.
17 giugno 2015
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