Def. Dirindin (Pd): “Nostro emendamento a salvaguardia dei servizi sociali e sanitari”
Così la capogruppo Pd in commissione sanità, è intervenuta nella trasmissione Elleradio di RadioArticolo1. "L'emendamento impegna il Governo ad assicurare 'il mantenimento dei livelli e della qualità dell’assistenza sanitaria e sociale erogata ai cittadini, favorendone una maggiore omogeneità nel territorio nazionale. E' una pietra che peserà nella prossima legge di stabilità".
06 MAG - "Il
nostro emendamento al Def può considerarsi un risultato eccezionale, dato il contesto: perché è l’unico punto presente nella risoluzione sulla sanità, perché nega ogni ulteriore restrizione nell’offerta di servizi e perché testimonia l’attenzione di tutte le forze politiche al tema della tutela della salute (con 250 voti a favore, a fronte di 165 voti a favore della risoluzione)". Così la senatrice
Nerina Dirindin, capogruppo Pd in commissione sanità, interviene in diretta nella trasmissione
Elleradio di
RadioArticolo1 sul tema Def e Sanità.
"A fronte delle restrizioni e delle disattenzioni che hanno interessato il settore sanitario - spiega la senatrice - la recente approvazione del Def 2015 segna una piccola ma significativa presa di posizione del Senato. Come noto, il via libera al Def avviene in Parlamento con l’approvazione di una risoluzione che impegna il Governo nelle sue prossime decisioni. Il 23 aprile scorso, in occasione dell’approvazione in Senato della risoluzione di maggioranza, un importante emendamento sulla sanità è stato approvato all’unanimità dall’aula (250 voti a favore).
"L’emendamento a prime firme De Biasi e Dirindin - aggiunge - colma l’assenza di qualunque riferimento alle politiche per la tutela della salute nella originaria versione della risoluzione, inserendo, nella parte sulla prossima revisione della spesa, l’impegno a carico del Governo ad assicurare 'il mantenimento dei livelli e della qualità dell’assistenza sanitaria e sociale erogata ai cittadini, favorendone una maggiore omogeneità nel territorio nazionale'. È una pietra che peserà nella prossima legge di stabilità, anche se le condizioni della finanza pubblica prefigurano ulteriori momenti di difficoltà, sui quali bisognerà vigilare", conclude la senatrice Pd.
06 maggio 2015
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