Fecondazione eterologa. Senatori Pd: “Non serve un decreto, basta aggiornare linee guida ”
“La sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità del divieto della fecondazione eterologa in Italia non ha prodotto nessun vuoto normativo” e quindi non si capisce la necessità della decretazione d’urgenza. Lo affermano i senatori del partito democratico che invece approvano l'inserimento dell’eterologa nei Lea.
01 AGO - “La sentenza della Corte costituzionale del 9 aprile 2014 sulla legge 40 del 2004 ha dichiarato l'illegittimità del divieto della fecondazione eterologa in Italia. Abbiamo salutato con favore l'inserimento, da parte del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, della fecondazione eterologa fra i livelli essenziali di assistenza, così come già avviene per la fecondazione omologa, e di stanziare i necessari finanziamenti che consentano alle strutture pubbliche di attrezzarsi allo scopo. Siamo invece stupiti dell'annuncio di un decreto legge che normi queste pratiche”.
Lo dichiarano i senatori e le senatrici del PD
Sergio Lo Giudice,
Donella Mattesini,
Laura Puppato,
Donatella Albano,
Silvana Amati,
Rosaria Capacchione,
Monica Cirinnà,
Maria Rosa Di Giorgi,
Maria Grazia Gatti,
Luigi Manconi,
Lucrezia Ricchiuti.
“I componenti del Tavolo tecnico istituito dal Ministero della Salute, e in particolare le Società scientifiche, hanno ribadito - proseguono i parlamentari - che per dare applicazione alla sentenza e definire le questioni aperte (anonimato del donatore, screening dei donatori, numero di gameti donabili...) non è necessaria una legge, ma sarebbe sufficiente aggiornare le linee guida. La sentenza della Corte costituzionale, infatti, non ha prodotto nessun vuoto normativo, come ribadito anche nei giorni scorsi in un convegno alla Camera dal relatore della sentenza, oggi Presidente della Consulta, Giuseppe Tesauro”.
“L'approvazione delle linee guida sull'eterologa da parte della Regione Toscana - aggiungono i senatori Pd - mostra come la sentenza della Consulta non necessiti di alcuna legge per potere essere applicata. La delibera toscana ha recepito l'allegato III della Direttiva UE 171/16 che definisce le regole tecniche e mediche cui i centri di PMA pubblici e privati dovranno attenersi per eseguire la fecondazione eterologa (come requisiti di accesso per i donatori, modalità della donazione, numero di donazioni possibili) senza la necessità di un ulteriore atto normativo”.
“Anche il recente Manifesto firmato da cento giuristi (fra cui Rodotà, Pugiotto, Baldini, Gallo) sottolinea come non sia necessaria alcuna legge di recepimento nè di modifica delle regole. Soprattutto, non sarebbe accettabile che si decidesse di fare ricorso allo strumento del decreto legge, i cui tempi prestabiliti potrebbero costringere, come spesso accade , una o entrambe le camere ad approvare il provvedimento, magari attraverso un voto di fiducia , senza possibilità di modifica”, concludono i parlamentari Pd.
01 agosto 2014
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