Stamina. Smi a Napolitano: "Intervenga per mettere fine a ingerenza giudici su ricerca scientifica"
Il segretario generale del sindacato Salvo Calì, in una lettera aperta indirizzata al Quirinale, sottolinea che "i principali responsabili sono da rintracciare nel vuoto legislativo del Parlamento, decisionale del Governo e nell’immobilismo delle istituzioni ordinistiche". LA LETTERA
20 LUG - Una lettera aperta indirizzata al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per far in modo che “ si rompa il muro di silenzio sullo strisciante, ma costante, conflitto tra autorità scientifiche, categoria medica e magistratura sul nodo della ricerca e della libertà di cura”. L’ha firmata
Salvo Calì, segretario generale del Sindacato dei medici italiani (Smi).
Calì spiega come il caso che meglio esemplifica l’attuale situazione sia “il metodo Stamina le cui vittime sono i cittadini (di terapie pericolose e non validate) e i principali responsabili da rintracciare nel vuoto legislativo del Parlamento, decisionale del Governo e nell’immobilismo delle istituzioni ordinistiche, paralizzate da evidenti conflitti di interessi e da logiche conservatrici e corporative”.
Bersaglio delle critiche dello Smi sono soprattutto
le toghe che “con sentenze sicuramente ineccepibili dal punto di vista giuridico, hanno sancito precedenti gravi e pericolosi con scelte censurabili sotto il profilo scientifico e, in realtà, anche del buon senso. Il paradosso è che assistiamo a giudici che perseguono gli artefici di improbabili terapie e altri che ne impongono l’applicazione, addirittura procedendo a bandi pubblici per rinvenire professionisti disponibili a somministrare la ‘terapia’”.
Responsabilità vengono poi attribuite al
Ministero della Salute che “tace, anche quando l’Aifa e l’Istituto superiore di sanità hanno ripetutamente stigmatizzato il metodo Stamina e la pratica. E così anche il ministro di Giustizia, di fronte a questo perenne conflitto all’interno dell’autorità giudiziaria. Ma è assordante il silenzio, come abbiamo detto precedentemente, anche del presidente, nonché senatore, della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, distratto da questioni, di fatto secondarie, come la revisione di un codice deontologico che, appunto, non affronta questioni etiche fondanti come questa”.
In questo quadro lo Smi chiede un intervento del
Csm che, invece, “ non ha ancora preso posizione per fare chiarezza, ribadendo da un lato l’indipendenza dei giudici, dall’altro intervenendo per evitare scelte contradditorie e invasioni di campo in terreni estranei come quelli della clinica medica e della ricerca scientifica”.
Il sindacato, in relazione al metodo Stamina, suggerisce quindi un interrogativo. “E’ possibile decidere, a sentenza, la somministrazione di una terapia non validata dal metodo scientifico, non riconosciuta dagli organismi sanitari nazionali, non inserita in nessun prontuario terapeutico internazionale?”.
E’ sulla base di questi elementi che lo Smi chiede un autorevole intervento di Giorgio Napolitano per “ porre fine a questa sarabanda di errori e incertezze che nuocciono alla credibilità stessa dell’Italia”.
20 luglio 2014
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