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Aids: De Biasi (Pd) “Lorenzin chiarisca su cessione brevetto vaccino a privati” 


Lo chiede in un’interrogazione la presidente della Commissione Sanità, De Biasi. La senatrice invita la ministra a verificare “eventuali abusi alla luce della concessione a privati dei brevetti per il vaccino italiano” contro l'Aids considerato che “sono stati stanziati 49 milioni di euro pubblici per il programma di ricerca” e che ad oggi la sperimentazione sembra sospesa.

15 MAG - La ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, verifichi eventuali abusi alla luce della concessione a privati dei brevetti per il vaccino "italiano" contro l'Aids, resa nota da un'inchiesta pubblicata sul mensile Altraeconomia ripresa da Quotidiano Sanità. A chiederlo in un’interrogazione orale a risposta scritta in Commissione è Emilia Grazia De Biasi, Presidente della commissione Sanità del Senato. Al centro delle polemiche il vaccino basato sulla proteina Tat sviluppato dall'Istituto Superiore di Sanità dalla ricercatrice Barbara Ensoli e per cui in “sedici anni – si legge nell’interrogazione – sono stati stanziati 49 milioni di euro di finanziamenti pubblici per il predetto programma di ricerca contro l'HIV”. Ma “ad oggi, nonostante l'ingente somma stanziata, risulterebbe la sospensione della sperimentazione, nonché la parziale privatizzazione dei brevetti”.
 
"Il 4 marzo 2014 – prosegue l'interrogazione della presidente - il consiglio di amministrazione dell'Istituto Superiore della Sanita', con delibera n. 7, ha stabilito che: "La fase che il programma vaccino ha raggiunto impone il suo trasferimento dal settore pubblico, dove ha raggiunto i limiti massimi sostenibili in termini di investimenti finanziari, al settore privato [...] per le connesse successive fasi di registrazione e industrializzazione. [...]. Ed è per questo che al fine di reperire le risorse necessarie [...] si rende necessario concedere a Vaxxit Srl una opzione di licenza esclusiva (della duratadi18mesi) per l'utilizzo dei suddetti brevetti".
 
Tuttavia, "secondo quanto emergerebbe dalla predetta inchiesta, la predetta Vaxxit srl sarebbe una piccola società, con un capitale sociale pari a 10 mila euro, di cui circa il 70% risulterebbero appartenere alla stessa dottoressa Ensoli".
 
De Biasi in conclusione chiede a Lorenzin “se i fatti esposti corrispondano al vero e quali siano le sue valutazioni in merito; se sia prassi abituale vendere a privati i brevetti relativi a sperimentazioni finanziate con stanziamenti pubblici; se non ritenga opportuno verificare l'esistenza di eventuali abusi e conseguentemente se non ritenga, anche mediante specifici indirizzi, garantire che la sperimentazione nel campo della ricerca contro l'HIV sia condotta nell'esclusivo interesse della salute dei cittadini e posta al riparo da speculazioni”.

15 maggio 2014
© Riproduzione riservata

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