Lorenzin: "La mia candidatura alle europee per portare la sanità al centro della competizione elettorale". Forza Italia? "E' politicamente finita"
Ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, il ministro della Salute ha spiegato le ragioni della sua candidatura e lo stato dei rapporti con l'ex alleato. Ma ha anche parlato dei suoi prossimi obiettivi per la sanità. A partire dall'operazione E-Health che da sola farà risparmiare 7 dei 10 miliardi promessi dal Patto per la Salute. Per i nuovi Lea confermati 900 milioni. E poi sulle droghe: "Bene distinguere tra leggere e pesanti, ma fanno tutte male"
06 MAG - “Se eletta, non mi dimetterò da ministro”. Lo ha affermato ieri sera il ministro della Salute,
Beatrice Lorenzin, parlando della sua candidatura alle elezioni europee nel corso della trasmissione
Otto e Mezzo, su
La7.
“La mia candidatura – ha infatti spiegato Lorenzin - è stata di servizio e, se sarò eletta, mi dimetterò da parlamentare europeo, non da ministro”. Due i motivi della candidatura, ha voluto precisare Lorenzin: “Il primo è che il mio partito mi ha chiesto di ‘metterci la faccia’, il secondo è stato per fare dei temi della salute un tema di agenda politica. Per parlarne. Perché di salute si parla solo a pagina 32 dei maggiori giornali o solo se ci scappa il morto o c’è il grande scandalo che comporta sempre effetti negativi sulla salute. Invece, questa campagna elettorale, rappresenta una grande opportunità per rendere questo tema centrale, che è un tema che vale 110 miliardi di spesa pubblica italiana”.
Spesa sanitaria. “Obiettivo: rsparmiare 10 miliardi in 3 anni da reinvestire in sanità”
“Senza dimenticare che la sanità ha già dovuto subire tagli per 25 miliardi in questi ultimi anni - ha detto Lorenzin - oggi credo di poter risparmiare 10 miliardi, con una riforma e una riprogrammazione del sistema sanitario ma per reinvestirli in salute”.
Come si otterranno i 10 miliardi di risparmio? “Anzitutto da una razionalizzazione della spesa con l’introduzione a sistema dell’E-Health e della digitalizzazione di tutti i processi, cioè un unico binario in cui circolano tutti i dati. Abbiamo calcolato che solo attraverso questo sistema sarà possibile ottenere 7 miliardi di risparmi diretti in 3 anni”. Poi, con una “corretta e appropriata gestione delle degenze rifinanzieremo i Lea: 900 milioni di euro. In tre anni si rifaranno i Livelli essenziali di assistenza, partendo dall’introduzione di alcune malattie rare rimaste fuori. Ho citato solo due misure, ma ce ne sono anche altre”. Per Lorenzin, quindi, “basta tagli lineari, che finiscono per incidere sempre sui soliti centri di costo: spesa ospedaliera, spesa farmaceutica territoriale, convenzionata, e personale. Parliamo appunto di quei 25 miliardi di tagli che hanno inciso sulla pelle viva delle persone e della salute. Con una ristrutturazione, invece, investiremo in ricerca, infrastrutture e tecnologie, e anche farmaci innovativi”.
Droghe. “Bene distinzione tra leggere e pesanti, ma va ribadito che fanno tutte male”
"La differenza tra droghe leggere e pesanti va bene dal punto di vista penale. Non sono una persona che vorrebbe mandare un ragazzo in galera per essersi fatto una canna”, ha detto Lorenzin a proposito del decreto su droghe e off label che questa settimana sarà esaminato dal Senato. “Però – ha aggiunto - è importante che dal Parlamento esca un messaggio chiaro dal punto di vista culturale: drogarsi fa male. Questo messaggio va sottolineato soprattutto per i più giovani".
Politica. “Forza Italia è politicamente finita”
“Politicamente, Forza Italia è finita, ha esaurito la sua spinta propulsiva. E’ rimasta un luogo che persegue più l’interesse della propria azienda che quella degli italiani. Berlusconi è stato uno che ha dato una prospettiva di un grande partito liberale di massa, poi ha preso delle decisioni e ha perso l’orientamento verso quello che doveva essere una fase diversa della politica italiana. Io sono fedele alle mie idee. C’è stata una spaccatura all’interno del Centro Destra molto forte, che è stata soprattutto una spaccatura di visione politica. Noi vogliamo un centro destra moderno e democratico che possa governare il paese. Tutte le scelte fatte negli ultimi anni da Forza Italia e dal cosiddetto ‘cerchio magico’ sono andati in direzione contraria di quella di costruire una prospettiva per il Paese”.
Per Lorenzin, il Nuovo Centro Destra “sta ogni giorno conquistando un pezzettino in mezzo a dei forti comunicatori”. Infatti “oggi ci troviamo fra Renzi e il M5S, e Renzi sta assorbendo – da solo - l'area più democratica del Paese, mentre Grillo raccoglie nel suo movimento la protesta e la ribellione. Questo non è normale. Serve un grande partito di centrodestra che sappia essere interprete di un grande bacino culturale del paese, mentre Forza Italia ha deciso di abdicare a questa che era la sua missione”. Lorenzin esclude l’ipotesi di una alleanza con Berlusconi. E alla domanda se Berlusconi pregiudicato sia motivo di imbarazzo, risponde: “Berlusconi ha cercato di far cadere un governo di larghe intese che egli stesso aveva voluto nel nome della responsabilità per il bene del Paese, e dopo averlo fatto cadere è andato a chiedere una nuova alleanza al Pd. Insomma, ci sono tanti comportamenti imbarazzanti”.
Calcio. “Inaccettabile la guerriglia fuori e dentro lo stadio”
“La trattativa con gli ultras – ha affermato Lorenzin - non l'ha certamente condotta Hamsik, che è un giocatore. Nessuno ha trattato. La società del Napoli calcio, da quanto ricostruito, ha parlato con i propri tifosi per rassicurarli visto che le informazioni molto forti che giravano in quel momento e che parlavano di un tifoso partenopeo ucciso da un tifoso della Fiorentina. Ovviamente questo avrebbe costituito una situazione di grande criticità. Sicuramente la partita andava giocata. Chi è stato allo stadio, comprese le società, hanno deciso di fare ciò che è stato ritenuto più opportuno. Alla fine possiamo dire, ma è una considerazione amara, che all’interno dello stadio fortunatamente non è accaduto nulla, ma è accaduto fuori. La guerriglia fuori dallo stadio è inaccettabile. Le forze dell’Ordine hanno avuto una responsabilità altissima e sono state all’altezza della situazione. Ora cerchiamo di non fare come in passato, cioè di parlare della violenza negli stadi solo per i casi clamorosi e poi per mesi e mesi si finiscono per tollerare altri comportamenti non accettabili”. Quanto alla presenza del premier Renzi allo stadio, secondo Lorenzin “ha fatto bene Renzi a rimanere allo stadio per rappresentare le istituzioni. Sarebbe stato un errore abbandonarlo”.
06 maggio 2014
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