Virus Ebola. Oms non pone ancora restrizioni a viaggi o rotte commerciali. In Italia rischio connesso ai flussi migratori è remoto
Nuova nota di aggiornamento della situazione del ministero della Salute. “La durata dei percorsi che porta i migranti dai propri Paesi di origine all'Italia rende ancora remota la possibilità che l'eventuale insorgenza della malattia, che ha un incubazione massima di ventuno giorni, si verifichi in Italia”.
20 APR - Il Ministero della salute sta seguendo con attenzione l'evoluzione dell'epidemia di malattia da virus Ebola, che interessa la Guinea ed alcuni Paesi limitrofi dell'Africa occidentale, pur se il rischio di importazione dell'infezione in Italia è assolutamente remoto.
Come già reso noto in precedenza, da tempo sono state fornite dal Ministero informazioni ed istruzioni ai propri Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera e a tutte le altre Amministrazioni che sono interessate alla gestione di problematiche sanitarie, incluse quelle che si occupano dei migranti irregolari, e vengono diffusi regolari aggiornamenti sulla situazione, in coerenza con quanto comunicato in proposito dall'Organizzazione mondiale della sanità e con le valutazioni del Centro europeo per il controllo delle malattie (ECDC).
Con riferimento specifico ad eventuali rischi connessi ai flussi migratori irregolari, si segnala che la durata dei percorsi che porta i migranti dai propri Paesi di origine all'Italia rende ancora remota la possibilità che l'eventuale insorgenza della malattia, che ha un periodo di incubazione massimo di ventuno giorni, si verifichi in Italia.
Più in generale il Ministero della salute segnala che la malattia da Virus Ebola non si trasmette per via aerea ma solo attraverso il contatto con malati e/o loro fluidi corporei e con i corpi e/o fluidi corporei di pazienti deceduti o, nei Paesi dove la malattia è presente, attraverso contatti stretti con animali selvatici vivi o morti.
Al momento, l'Organizzazione mondiale della sanità continua a non ritenere necessarie restrizioni a viaggi o rotte commerciali.
Comunicato stampa del ministero della Salute
20 aprile 2014
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