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Stati generali della Salute. Renzi: “La revisione della spesa va fatta. Anche in sanità”. Il video

di Luciano Fassari

Il premier dal palco dell’Auditorium non cancella lo spettro dei tagli per la sanità. “Se ci saranno tagli anche nel vostro settore (la sanità) vorrà dire che non ci sarà per nessun manager la possibilità di superare un tetto di stipendio e vorrà dire che faremo a meno di qualche auto blu”. E poi sul Titolo V: “Non dobbiamo costruire il futuro uno contro l’altro”

08 APR - “È evidente che revisione spesa va fatta e in questa revisione il criterio chiave è che per chi ha preso troppo e non ha fatto sacrifici è arrivato il momento che restituisca quello che ha avuto a chi non ce la fa più. E se questo vorrà dire che ci saranno tagli anche nel vostro settore (la sanità, ndr) vorrà dire che non ci sarà per nessun manager la possibilità di superare un tetto di stipendio e vorrà dire che faremo a meno di qualche auto blu”.
 
Lo ha affermato il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel suo intervento agli Stati generali della Salute. Il rischio di nuovi tagli si fa quindi sempre più reale, ma Renzi è andato oltre e ha specificato come “quando parliamo di salute non parliamo solo di un settore della Pa. La sanità si collega anche alle grandi sfide del Paese”. In questo senso il premier ha parlato del settore farmaceutico e della ricerca "che sono punto di riferimento avanzato nell’Italia nel mondo e se abbiamo 120 mila persone che vi lavorano dobbiamo sicuramente lavorare con l’attenzione ai costi ma dobbiamo dimostrare al contempo che l’Italia è un paese dove le idee dei giovani ricercatori trovano terreno fertile”.
 
Per Renzi dobbiamo poi pensare "alla sanità che si collega alla vita di tutti i giorni, all'attività dei 5 milioni di volontari italiani, che permette di sviluppare l'attenzione verso l'altro". Perché, secondo il premier, "un pezzo della riflessione sulla salute è anche una sorta di servizio civile".
 
In questo contesto, il premier ha affermato che "chi fa il medico, il pediatra, l'infermiere o anche il direttore di un Asl, non sta semplicemente svolgendo un lavoro o portando a casa uno stipendio, ma sta contribuendo a costruire un'Italia più bella e più giusta. So - ha proseguito Renzi rivolto ai professionisti della sanità - che voi dal presidente del Consiglio non vi aspettate un grazie ma magari un'attenzione diversa ai contratti e interventi per sull'organizzazione e l'efficientamento. Ci sarà anche quello. Ma intanto lasciatemi dire che a nome del Governo italiano voglio dirvi grazie perché la straordinaria professionalità di quasi tutti voi è un elemento che rende questo Paese più bello e più orgoglioso".
 
Se dunque "l'orizzonte è così ampio", per Renzi “parlare di Stati generali della Salute in Italia non vuole dire affrontare un centro di costo. Se continuiamo così parleremo sempre e solo di tagli. Noi dobbiamo dire qual è la strategia che vogliamo dare al Paese”. E su questo punto il presidente del Consiglio ha parlato di riforme istituzionali e soprattutto sul Titolo V: “Noi non stiamo cercando di punire qualcuno, né di valorizzare altri o riprenderci competenze. Stiamo cercando di prendere atto che il sistema istituzionale e politico ha più volte lanciato allarme sulle storture".
 
I problemi, tuttavia, "non ci sono solo nello Stato centrale (penso al tema del superamento del bicameralismo perfetto), ma anche nei rapporti tra Stato e Regioni. Noi teniamo molto alle Regioni e infatti sono le protagoniste del nuovo Senato. Infatti la credibilità e l'autorevolezza delle Regioni è stata messa a dura prova non dall'atteggiamento ostile del Governo o delle istituzioni centrali. Ma da alcuni fenomeni diffusi che hanno allontanato i cittadini e le istituzioni locali". E sul punto poi ha precisato: “Credo che se siamo nelle condizioni di immaginare un futuro diverso, non dobbiamo farlo uno contro l’altro”.
 
Luciano Fassari

08 aprile 2014
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