Spending Review. Esclusi gli enti di previdenza privati
Un emendamento al DL sulla Pubblica Amministrazione approvato dall'Affari Costituzionali del Senato prevede che per la riduzione della spesa degli Enti di previdenza privati venga applicato solo quanto previsto dal Decreto Lavoro (legge 99/2013). Oliveti (Enpam): “Grande soddisfazione".
11 OTT - “Voglio esprimere grande soddisfazione per l’emendamento ottenuto dall’Adepp che ci esclude dall’applicazione di questa seconda spending review che, come la prima, si sarebbe abbattuta sugli Enti previdenziali privati, creando un’ennesima sottrazione alle pensioni dei medici, degli odontoiatri e di tutti i professionisti italiani”. Ad affermarlo è il presidente dell’Enpam,
Alberto Oliveti, con riferimento all’emendamento 1.20 all’articolo 1 del DL 101/2013 sulla Pubblica Amministrazione approvato dalla commissione Affari Costituzionali del Senato.
L’emendamento stabilisce che “r
esta fermo per gli enti di previdenza di diritto privato di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n. 509, e 10 febbraio 1996, n. 103, quanto previsto sui risparmi di gestione derivanti dagli interventi di razionalizzazione per la riduzione della spesa dall'articolo 10-bis del decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 99.”.
“Questo primo successo – aggiunge il presidente dell’Ente previdenziale dei medici - conferma che avevamo ragione a opporci alla nostra inclusione nell’elenco Istat delle amministrazioni pubbliche. Come a suo tempo riconosciuto in Commissione Bilancio dallo stesso ministro del lavoro Enrico Giovannini quando era presidente dell’Istat, quell’elenco, nato a fini statistici, è stato distorto a fini politici e contabili. Siamo felici che per la prima volta sia stato fatto un passo indietro, lasciando che le Casse utilizzino i propri risparmi per le necessità degli iscritti. Osserviamo anche con favore che è la prima volta che il Ministero dell’economia e delle finanze esprime parere positivo a un emendamento che riconosce le buone ragioni degli Enti”.
Per Oliveti si tratta “tuttavia solo dell’inizio di un percorso. Noi siamo determinati a perseverare nella difesa della nostra autonomia e del nostro ruolo di servizio nei confronti dei medici e degli odontoiatri che pagano i contributi per costruirsi una pensione che nulla costerà allo Stato. Continueremo con tutti gli strumenti che sono a nostra disposizione, compreso quello associativo rappresentato dall’Adepp, per difendere i diritti dei professionisti”.
11 ottobre 2013
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