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Sostenibilità Ssn. Siviero (Aifa): “Spesa farmaceutica ospedaliera resta fuori controllo" 


Lo ha detto il rappresentante dell’Agenzia audito dalla Camera in merito all’indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Ssn. Se la spesa farmaceutica territoriale è in calo, grazie ai generici, diverso il discorso per quella ospedaliera che, con l’utilizzo dei farmaci innovativi, continua a sfondare il tetto. 

17 SET - Il settore farmaceutico ha riferito in audizione Paolo Siviero, rappresentante dell’Agenzia italiana del farmaco, “si trova in un momento di forte criticità per il cambiamento del paradigma che sta avvenendo l’introduzione di nuovi farmaci in tutti i sistemi sanitari. È una situazione questa che accomuna tutti paesi e non vede l’Italia in una condizione di particolarità.
La criticità è rappresentata dal cambiamento radicale di modello di sviluppo dei farmaci. Si passa dal modello a block buster, farmaco adatto a più terapie, a un modello di medicina e di terapia sempre più personalizzata. Questo cambiamento pone delle nuove sfide relative alla sostenibilità del sistema sanitario. A questo va aggiunto un altro elemento: l’invecchiamento della popolazione che comporta un utilizzo maggiore di farmaci”.
 
Da qui il problema di trovare le risorse per garantire il livello di assistenza “negli ultimi 50 anni ci sono stati molti cambiamenti nel sistema di regolazione del settore farmaceutico nel suo complesso e nella modalità di definizione dei prezzi dei farmaci nello specifico. Fino ad arrivare nel 2007, con le legge 222, che cerca di mettere insieme strumenti macro con strumenti microeconomici di regolazione del mercato che sono particolarmente rilevanti e che hanno permesso finora di garantire un rapporto positivo tra il spesa sanitaria, fabbisogno sanitario del paese e utilizzo dei farmaci”. In sostanza la legge ha introdotto il budget aziendale con una disponibilità annullale di spesa per le aziende farmaceutiche.
 
È un dato, riferisce Siviero, che dal 2007 ad oggi “il fabbisogno sanitario e farmaceutico è stato ridotto in modo considerevole. Siamo passati da un 16,4 di incidenza rispetto al fondo sanitario nazionale a un 14,85%”. La riduzione che è stata possibile grazie alla genericazione di molti farmaci che hanno fatto scendere il prezzo anche del 75% permettendo che la sostenibilità del sistema si potesse mantenere.
 
Questo però non potrà durare per sempre perché dai prossimi anni cambierà la situazione. “In quanto – ha detto il rappresentante dell’Aifa – non ci aspettiamo più la genericazione di importanti prodotti e dovremo trovare altre vie per garantire il bilanciamento tra necessità sanitaria e disponibilità economica. Nel 2012 la spesa farmaceutica, pubblica e privata è stata di 25,5 miliardi. Di questo il 76% è stata rimborsata del SSn, con 430 euro procapite. Un consumo di 985 dosi ogni 1000 abitanti con un aumento rispetto all’anno precedente del 2,3%”.
Il combinato disposo di fattori demografici ed epidemiologici determineranno però un incremento dei consumi. “Il 2013 è un anno di svolta perché si passa dai generici comuni ai farmaci biosimilari. Questi sono aspetti rilevanti da un punto di vista sanitario perché necessitano di un’azione di istruzione sia nei confronti dei medici che dei pazienti”.
 
“In questo senso – ha spiegato Siviero – l’azione dell’Aifa è stata sin dall’anno scorso indirizzata a far si che con i biosimilari non si faccia come con i generici che sono stati scarsamente utilizzati per diffidenza. In questo senso l’Aifa ha attivato un dialogo con tutte la categoria di medici e pazienti per chiarire tutti gli aspetti sia scientifici che di sicurezza sull’utilizzo di questi farmaci”.
 
Altro elemento importate riguarda la spesa farmaceutica ospedaliera che ha visto nel tempo la crescita del suo fondo passando “dal 2,4% del 2012 al 3,5% del 2013 che comunque non arriva a coprire quella che è l’effettiva necessità. Già adesso infatti, per il 2013 stiamo intorno al 4,5% rispetto al 3,5% che è la disponibilità finanziaria”.
Ciò che determina i continui sforamenti, ha spiegato Siviero, è il fatto che in ospedale vengono fatte cure innovative, spesso molto costose. 

17 settembre 2013
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